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Il manifesto del popolo delle sardine: “Cari populisti avete tirato la corda, ora si è spezzata”

Sulla pagina Facebook “Seimila sardine” i promotori del movimento spontaneo anti-Salvini hanno appena pubblicato il loro manifesto. Ecco un passaggio: “Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il movimento spontaneo che ha portato a Bologna a piazza Maggiore circa 15mila persone in piazza per protestare contro Matteo Salvini, ribattezzato movimento delle "sardine", adesso ha anche un manifesto. I promotori del progetto, un gruppo di amici trentenni che hanno organizzato la prima mobilitazione tramite il passaparola sui social, lo hanno pubblicato nella pagina ufficiale di Facebook "Seimila sardine".

Si chiamano così perché il loro intento è quello di contrapporre simbolicamente il "silenzio" dei pesci, al "rumore" degli urlatori della politica. E perché per farsi sentire hanno intenzione di riempire le piazze, stando vicini e stretti l'uno con l'altro, come le sardine appunto.

Il popolo delle "sardine" non si è accontentato di Bologna, ma ha riscosso molto successo anche a Modena, e ora sta pianificando una serie di eventi in tutta Italia. Queste le date: 21 novembre a  Sorrento, 22 a Palermo, 23 a Reggio Emilia, 23 a Perugia, 24 a Rimini, 25 a Parma, 30 novembre a Firenze, Napoli e Ferrara, 1 dicembre a Milano.

Ecco il testo del manifesto:

Benvenuti in mare aperto. Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L'avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione.

Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare. Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara. Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare. Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. È stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.

Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell'aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l'ascolto. Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie. Non c'è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.

Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo. Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo le Sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto. È chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com'è profondo il mare.

E il documento termina con la citazione del celebre brano di Lucio Dalla "Come è profondo il mare".

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