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Il M5s ha definitivamente superato il limite dei due mandati: cosa cambia e chi potrebbe essere rieletto

Addio al limite dei due mandati, il M5s cambia le regole: le nuove norme, votate e approvate dall’assemblea degli iscritti consentirebbero a diversi big, ora in pausa, di candidarsi. Tra questi l’ex presidente della Camera, Robero Fico, possibile candidato governatore in Campania.
A cura di Annalisa Cangemi
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Foto: Twitter/Camera dei deputati
Foto: Twitter/Camera dei deputati

Il M5s ha definitivamente riposto in soffitta il limite dei due mandati. Il voto on line dell'assemblea degli iscritti sulle modifiche dello statuto e del codice etico stabilite dalla Costituente, si è concluso domenica 22 giugno, alle 22: il quesito sui mandati è stato approvato con 43.236 sì e 8.196 no, con un quorum del 51,8%. A esprimersi sono stati 51.432 iscritti, come si evince dai risultati pubblicati sul sito del Movimento.

La regola principe prevede che i mandati non possano mai essere più di tre. Per raggiungere la soglia massima sono previste più opzioni. Una prevede che gli esponenti Cinque stelle con due legislature di fila alle spalle in Parlamento possano tornare di nuovo in campo solo dopo averne saltata una: è la regola del cosiddetto stop and go. Potrebbero quindi essere già ricandidabili molti big in questo momento in stand-by, come l'ex vicepresidente del Senato Paola Taverna e l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. I senatori e i deputati con due mandati all'attivo potrebbero anche partecipare alla corse per la presidenza di una Regione e a sindaco di una città. Una norma che riguarda anche l'eventuale candidatura dell'ex presidente della Camera Roberto Fico alla guida della Campania, e che gli spianerebbe la strada per le elezioni in autunno nella Regione, dopo che la Consulta ha decretato per Vincenzo De Luca l'impossibilità a ricandidarsi per un terzo mandato.

Secondo le nuove regole del M5s dunque è possibile una terza ricandidatura per un esponente pentastellato nello stesso livello istituzionale, ma solo dopo una pausa di una legislatura o una consiliatura. Sono comunque previste deroghe, da valutare caso per caso, ma solo per il 5% delle candidature, "da sottoporre all'approvazione dell'assemblea degli iscritti, e comunque fruibile una volta sola per iscritto". Ma queste deroghe comunque non consentiranno lo sforamento del tetto di tre mandati per livelli istituzionali come Regione, Parlamento ed Europarlamento.

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