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Il leghista che vuole riaprire le chiese solo per i capifamiglia

La Lega, per bocca del coordinatore del Carroccio per la provincia di Livorno, Lorenzo Gasperini, torna sulla proposta di tenere aperte le chiese a Pasqua: “Si permetta di partecipare ai capifamiglia, in rappresentanza della propria società domestica, con due persone per panca, una panca sì una no”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Si aprano le Chiese a Pasqua e si permetta di partecipare ai capifamiglia, in rappresentanza della propria società domestica, con due persone per panca, una panca sì una no. Il resto è cianciare di politici impauriti, di destra o di sinistra, senza virilità, senza speranza". La Lega ci riprova, e questa volta è Lorenzo Gasperini, capogruppo del Carroccio per la provincia di Livorno, a rilanciare la richiesta da Matteo Salvini, e già bocciata dalla Cei, di tenere aperte le chiese a Pasqua per permettere ai fedeli di partecipare alle celebrazioni per il rito pasquale. La proposta però non tiene conto del fatto che sono ancora in vigore le misure restrittive per il coronavirus, che probabilmente il governo tra venerdì e sabato prolungherà per altre due settimane, per evitare che risalga la curva dei contagi, dopo i dati positivi dei giorni scorsi.

È evidente, come hanno sottolineato diversi scienziati, che il calo di nuovi casi e di ricoveri sia il frutto delle limitazioni prese nelle scorse settimane, e che quindi un allentamento adesso potrebbe causare un nuovo picco epidemico. Ma Salvini non ha abbandonato l'idea, e ieri è tornato a chiedere che i cittadini possano entrare in chiesa: "Vi guarderò, perché si rispettano le regole come tutti gli altri. Ognuno la sua fede la vive anche nel privato. Non si pensa alla riapertura delle chiese ma di avere la possibilità di entrare singolarmente, come uno entra in tabaccheria", ha detto su Telelombardia, dove sarà trasmessa la messa di Pasqua. "Anche nei supermercati, quando vado a far la spesa non c'è la folla – ha osservato Salvini – si entra due o tre alla volta, ti provano la febbre, ti metti guanti e mascherine. Io ritengo che per quelli che ci credono e che ci tengono potersi riavvicinare alla fede anche fisicamente possa essere un'opportunità. Poi decideranno i vescovi e i medici".

Il leader leghista ha poi aggiunto: "Ho parlato con alcuni che hanno perso i loro cari in queste settimane, è già devastante, ma se poi non puoi neanche dargli l'ultimo saluto, accompagnarli al cimitero e nemmeno avere un conforto spirituale del parroco, è un dramma nel dramma. Nessuno pensa alle chiese colme di gente, però se in tre o quattro volessero o potessero mettere piede in una chiesa con guanti e mascherine, non penso darebbero fastidio a nessuno".

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