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Il leader del Partito Comunista Marco Rizzo festeggia la morte di Gorbaciov: “La aspettavo dal ’91”

Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, ha festeggiato sui social la morte di Gorbaciov stappando la sua miglior bottiglia: “Aspettavo dal 26 dicembre 1991”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Marco Rizzo festeggia la morte di Mikhail Gorbaciov. Il segretario del Partito Comunista, nel momento in cui si è appreso della morte dell'uomo che diede il via alla dissoluzione dell'Unione sovietica, ha diffuso un'immagine inequivocabile sui suoi social: una bottiglia appena stappata. La foto è accompagnata da una didascalia altrettanto eloquente: "Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo…", scrive l'ex deputato. Rizzo si riferisce – appunto – alla data della dissoluzione dell'Urss, quando il Soviet delle Repubbliche del Soviet Supremo dell'URSS ratificò le decisioni di Gorbaciov, già dimissionario.

Si sono scatenate immediatamente moltissime polemiche sul post del segretario del Partito Comunista, che ha collezionato una lunga serie di commenti. Poi è stato lo stesso Rizzo – che alle elezioni del 25 settembre è candidato con Italia Sovrana e Popolare, dentro cui c'è un po' di tutto – a replicare alle accuse: "Una provocazione dadaista e l’ipocrisia – ha precisato l'ex deputato – Ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni, per vaccini. Ogni sacro giorno". E invece: "Muore uno della banda dei globalizzatori. Metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome. Si scatena l’inferno. Di chi?Dei giornaloni".

Con questo ulteriore tweet il segretario del Partito Comunista ha provato a smorzare le polemiche, che comunque sono continuate suoi suoi profili social per via della bottiglia di spumante stappata.

Gorbaciov è morto a 91 anni dopo una lunga malattia. Ultimo leader dell'Unione sovietica, ha fatto finire la guerra fredda per salvare l'Urss. Al suo nome si legano la perestroika, il crollo del muro di Berlino, la fine della guerra fredda – appunto – il disarmo nucleare, il ritiro dall'Afghanistan.

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