Il governo vuole tenersi buoni i No vax: è polemica per le nomine di Schillaci nel nuovo Comitato vaccini

È polemica sui nuovi componenti del nuovo Nitag, il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, che ieri è stato istituito tramite decreto firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci. A far discutere sopratutto la scelta di due figure che secondo le opposizioni risulterebbero pericolosamente vicine alla galassia No-Vax. Gli esperti in questione sono Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, che in passato hanno espresso posizioni scettiche nei confronti dei vaccini.
Che cos'è il Nitag
Il Nitag è un organismo che si occupa di definire le politiche e le strategie vaccinali nazionali. È composto da 22 membri provenienti da ambiti diversi, perlopiù accademici, scientifici e amministrativi. Tra i suoi compiti principali, viene chiarito nel decreto del ministero della Salute, c'è l'elaborazione di un compendio scientifico per la stesura di una "proposta di Piano nazionale triennale di vaccinazione, tenendo conto anche degli effetti della pandemia di Covid-19 rispetto all'intero impianto di prevenzione vaccinale a livello globale". Finora il comitato era stato presieduto da Carlo Signorelli, professore di Igiene e sanità pubblica dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Arrivato alla scadenza, la sua composizione è stata rinnovata e la guida affidata a Roberto Parrella, presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali).
Chi sono i due medici accusati di essere No-Vax
La posizione di alcuni nuovi membri del Comitato sull'emergenza Covid e la campagna vaccinale hanno destato perplessità. In particolare si tratta di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, che le opposizioni hanno definito "ultrà no-vax" per via di alcune loro uscite parecchio controverse. Il primo, pediatra e docente universitario, in passato avrebbe messo in dubbio l'opportunità di alcune vaccinazioni pediatriche e collaborato con un medico radiato dall'albo per via delle sue posizioni anti-vacciniste. Il secondo invece, è professore di Patologia presso l'Università di Verona. Durante la pandemia era finito al centro delle polemiche per aver messo in discussione l'efficacia dei vaccini contro il Covid.
Le nomine di Schillaci fanno infuriare le opposizioni
Le scelte di Schillaci per il nuovo organismo incaricato di intervenire con pareri e linee guida in ambito vaccinale nazionale ha fatto infuriare le opposizioni che hanno accusato il governo di voler continuare a lisciare il pelo ai No Vax per un tornaconto elettorale. "In un momento in cui servirebbe rigore, credibilità e competenza, il ministro della Salute ricostituisce il Nitag, l’organismo che definisce le strategie vaccinali del Paese, mettendoci dentro un ortopedico, un chirurgo in pensione e due no vax", ha attaccato Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali. "Tra i membri scelti c’è Paolo Bellavite, che è arrivato ad affermare che gli effetti avversi dei vaccini avrebbero “pareggiato le vittime del Covid”. E c’è Eugenio Serravalle, secondo cui l’esavalente sarebbe inefficace, l’immunità di gregge un mito e le vaccinazioni pediatriche un falso mito privo di prove scientifiche. Un uomo che ha dichiarato testualmente che ‘la salute dei bambini non vaccinati è migliore di quella dei bambini vaccinati'", ha detto ancora. "È una decisione gravissima. Il messaggio che il governo Meloni manda agli italiani è uno solo: la salute pubblica viene dopo il consenso politico", ha aggiunto. Per questo motivo, il Pd ha deciso di presentare un'interrogazione urgente al ministro. "Chi ha messo in discussione la validità dei vaccini non può decidere se e come somministrarli a milioni di italiani", chiariscono.
Da Italia Viva, il vice-presidente Davide Faraone ha commentato duramente le nomine. Citando Serravalle e Bellavite ha dichiarato: "Il primo si è spinto a collegare i vaccini alla possibilità di morire nella culla. Ovviamente, con il concorso dei ‘poteri forti'. Il secondo si distinse durante il Covid per gli interventi televisivi in cui metteva in risalto i rischi a cui sarebbe andato incontro chi si vaccinava. Secondo lui, è molto meglio ricorrere all'omeopatia. Che senso può mai avere un simile sproposito? Semplice: da un lato Schillaci intende premiare con un incarico due figure di spicco del mondo no-vax. Dall'altro raccogliere consensi e rassicurare la galassia anti-vaccinista con il messaggio ‘potete stare tranquilli, abbiamo messo due dei vostri a presidiare il campo, vaccinare gli italiani non sarà così facile'. In altri termini, tra la salute degli italiani e qualche voto in più, il ministro ha scelto qualche voto in più", ha sottolineato.
Anche l'infettivologo Matteo Bassetti ha avanzato le sue perplessità: "Siamo sicuri che tutti gli esperti nominati siano a favore delle politiche vaccinali e abbiano un adeguato background?". Pure Cristina Mussini, direttrice Clinica Malattie infettive Azienda ospedaliera-universitaria Policlinico di Modena e vice-presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) ritiene che sia "profondamente sbagliato quando la politica entra nella scienza. Quest'ultima è perfettamente in grado di offrire dati che possano indicare le scelte giuste da fare. Mi stupisco che in un campo così importante", come quello delle strategie vaccinali "possano esserci ancora oggi posizioni contro dati incontrovertibili. Mi auguro che per alcune nomine di persone – che pur hanno ultimamente modificato un po' le loro posizioni, da no-vax a contrari all'obbligo vaccinale – si guardi al bene di tutti", ha sottolineato.