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Il governo regala 220milioni alle scuole private (ma blocca gli stipendi degli insegnanti)

I 220 milioni di euro serviranno a salvare molte scuole “paritarie” a rischio chiusura: nel frattempo, però, gli stipendi di insegnanti e personale Ata sono bloccati e i turn over dei pensionati partiranno solo nel 2016 (e al 50%).
A cura di Davide Falcioni
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Immancabili, come ogni anno, arrivano i finanziamenti del governo alle scuole paritarie: saranno 220 milioni di euro e serviranno a "salvare" nel 2014 tutti gli istituti che rischiano la chiusura: la cifra va a sommarsi ai 260 milioni erogati per il 2013 ed è scritta all'interno della Legge di Stabilità, approdata al Senato. "Soldi – spiega Repubblica – che compensano parzialmente i tagli effettuati nel corso degli ultimi anni al budget di 539 milioni di euro (dato 2007)".  La manovra sembra scontentare tutti: i sostenitori delle scuole private credono che il finanziamento sia esiguo, ma non pochi pensano invece che il denaro dei cittadini debba finanziare esclusivamente l'istruzione pubblica. Nel frattempo, infatti, sempre la discussa Legge vara il blocco degli stipendi del personale della scuola: niente scatti automatici per i prossimi due anni. Ma non solo: come spiega Repubblica "per tutto il pubblico impiego non sarà possibile rinnovare i contratti scaduti e in scadenza, se non per la parte normativa. Disposizione che per la scuola è particolarmente pesante perché il contratto è scaduto da quasi quattro anni e le retribuzioni di insegnanti e non docenti (Ata) si sono nel frattempo svalutate del 12/15 per cento. Per i sindacati si tratta di una "doppia penalizzazione", un colpo ai lavoratori che richiede come minimo uno sciopero, che si terrà il prossimo 30 novembre".

Per quanto riguarda le Università il Governo ha varato un finanziamento di 150 milioni di euro per il 2014, che vanno ad aggiungersi agli attuali 6.690 milioni di euro previsti per il 2013. Negli scorsi anni il Ministro Tremonti aveva tagliato di 760 milioni di euro i fondi per l'università, che nel 2009 erano di 7.450 milioni di euro. I tagli avevano indotto qualche mese fa la Conferenza dei Rettori a un vero e proprio grido di allarme a proposito della situazione economica di diversi atenei. Per questo i 150 milioni rappresentano una piccola boccata di ossigeno: poca cosa, comunque, rispetto ai 760 milioni di euro detratti. Ma la Legge di Stabilità prevede anche, dopo i tagli del passato esecutivo, il rifinanziamento della ricerca scientifica tramite il 5 per mille sulle dichiarazioni dei redditi del 2013. Da gennaio saranno disponibili 400 milioni di cui una parte potranno essere utilizzati per il finanziamento della ricerca scientifica e dell'università e per il finanziamento di progetti di ricerca in ambito sanitario.

Ancora bloccate, invece, le assunzioni di nuovi docenti. La norma attuale prevede un turn over al 50 per cento dei pensionamenti. Solo a partire dal 2016 si passerà al 60 per cento, nel 2017 all'80 per cento e nel 2018 si potranno sostituire tutti gli insegnanti e i ricercatori che andranno in pensione.

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