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Il Governo ottiene la fiducia al Senato sul decreto fiscale

A Palazzo Madama, dopo una lunga discussione, approvato il maxiemendamento al decreto fiscale su cui il Governo aveva posto la fiducia con 241 voti favorevoli e 29 contrari.
A cura di Antonio Palma
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A Palazzo Madama passa la fiducia sul decreto fiscale con … voti favorevoli e … contrari

Il Governo ha ottenuto l'ennesima fiducia al Senato con 241 voti favorevoli, 29 contrari e 2 astenuti sul dl semplificazioni fiscali su cui questa mattina il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, aveva posto la questione di fiducia. Dopo una lunga discussione in Aula cominciata intorno alle 13 la prima chiama dei senatori è iniziata intorno alle 16.30 come previsto dalla tabella di marcia programmata dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama e l'esito finale del voto è stato dichiarato dal Presidente Schifani dopo la conta.

Un maxiemendamento sostitutivo al decreto originario – Il Senato ha dato così via libera al maxiemendamento sostitutivo del decreto legge 2 marzo 2012. Il testo originario del decreto del Governo è stato modificato secondo le indicazioni derivanti  dal lavoro delle Commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama. il testo reca disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento come recita il documento ufficiale ma si tratta di un "manutenzione legislativa fiscale" come lo aveva definito il sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani. Il voto del Senato infatti arriva su un provvedimento che prevede un pacchetto di interventi di vario genere sul fisco e tributi da completare con altre misure da varare con la delega fiscale del Governo.

Sì dalla Camera al dl semplificazioni – Questa mattina il Governo aveva incassato anche l'approvazione definitiva della Camera sul decreto di conversione del dl semplificazioni con 394 sì e 49 no, venendo però battuto su un ordine del giorno della leghista Maria Piera Pastore sulla social card per le famiglie con persone non autosufficienti su cui il ministro Patroni Griffi, aveva espresso parere negativo. Pd e Pdl si sono astenuti sull'odg facendo andare sotto il Governo che comunque si era detto disponibile a tenere contro delle richieste leghiste.

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