Il Bonus bollette 2025 non funziona: perché molte famiglie sono rimaste escluse

I bonus bollette sono rimasti in vigore anche per il 2025. Parliamo dello sconto in bolletta per le famiglie che si trovano in difficoltà economiche per alleggerire la spesa di luce, acqua e gas. Rispetto agli anni precedenti, oltre la metà degli aventi diritto non è riuscito ad avere accesso agli aiuti a causa della decisione del governo Meloni di rinnalzare le soglie Isee per ottenerlo. A riportarlo è l'Istat nel suo ultimo monitoraggio sull'andamento dell'economia italiana, che certifica come il numero delle famiglie beneficiarie si sia ridotto drasticamente, passando da 4,5 milioni a 2,7 milioni.
Come funzionano i bonus sociali per luce, acqua e gas
I bonus sociali consistono in agevolazioni che si applicano direttamente sulle bollette di luce, acqua e gas. Sono riconosciuti ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico-sociale che rispettano determinati requisiti economici e di fornitura. In particolare, l'Isee deve essere inferiore ai 9.530 euro nelle famiglie con un massimo di tre figli a carico, mentre in quelle con quattro o più figli la soglia sale a 20mila euro.
Perché metà delle famiglie bisognose è rimasta esclusa
Come ricorda l'Istat, i bonus sociali, introdotti per la prima volta nel 2008, sono stati rafforzati nel 2021 per aiutare le famiglie a sostenere le spese per le utenze dopo l'impennata dei costi dell'energia causata dalla crisi pandemica e dalle ricadute del conflitto russo-ucraino. Nel 2021, circa 2,5 milioni di nuclei familiari hanno avuto accesso alle agevolazioni.
Nei due anni successivi la platea dei beneficiari è stata ampliata innalzando la soglia Isee a 12mila euro nel 2022 e a 15mila nel 2023. La modifica ha permesso a molte più famiglie di godere dello sconto: nel 2022 sono state 3,7 milioni e nell'anno successivo hanno raggiunto addirittura i 4,5 milioni.
Tuttavia lo scorso anno il governo Meloni ha abbassato drasticamente la soglia Isee, riportandola a 9.530 euro. La misura è stata confermata anche nel 2025 ma con gli stessi paletti. La stretta ha ridotto il numero degli aventi diritto e molte famiglie che negli anni precedenti avevano beneficiato del bonus, si sono viste esclude. In particolare, nell'ultimo anno i nuclei familiari percettori sono stati 2,7 milioni, circa la metà rispetto al 2023.
Tutti i problemi del bonus bollette
Non solo, anche l'importo del bonus si è ridotto passando dal massimo di mille euro nel 2022 ai 500 degli anni successivi. Secondo l'Istat il sostegno ha contribuito al calo delle famiglie in povertà energetica, passate dall'11,2% al 9,8% nel 2021. Analogamente, nel 2022 la percentuale di famiglie in condizioni di povertà energetica, salita al 13,8% a cauda dell'aumento dei prezzi dell'energia, è scesa al 9,5% dopo l'erogazione degli aiuti (grazie anche all'allargamento della platea). Nel 2023 la percentuale è passata dall'11,6% al 9,2%, mentre nel 2024 i bonus hanno ridotto la povertà energetica in misura minore, di 1,6 punti (dal 10,8% al 9,2%).
Restano però delle criticità legate al fatto che molte famiglie non riescono ad ottenere il sussidio perché, come osserva l'Istituto, le soglie di accesso sono esclusivamente legate all'Isee, cioè a un requisito patrimoniale, mentre non tengono conto di altri aspetti come il consumo energetico, che pure possono avere un impatto significativo sui costi delle bollette. Alcune famiglie tra l'altro, non presentano l'Isee e quindi non dispongono di un'attestazione valida per ricevere il contributo.
Le critiche
Il bonus energetico, "misura contro il caro bollette tanto sbandierata dal governo Meloni, è un clamoroso flop", ha affermato la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia viva. "A dirlo sono i dati Istat, ricordati oggi da ‘Repubblica'. La verità è che i sostegni sono stati via via ridotti rispetto al governo Draghi e oggi danno ristoro solo al 17% delle famiglie in difficoltà", ha aggiunto. Critiche anche le associazioni dei consumatori, come l’Unione Nazionale Consumatori, che hanno chiesto di riportare la soglia Isee a quella fissata sotto il governo Draghi.
"Sebbene i dati Istat confermino l'efficacia dei sussidi energetici nel compensare l'impatto dei prezzi per le famiglie più povere, il quadro complessivo resta drammatico. I bonus hanno rappresentato un sollievo parziale, ma non hanno affrontato la radice del problema: l'insostenibile aumento dei costi energetici che continua a colpire le tasche di milioni di famiglie", ha commentato l'Associazione nazionale per la difesa e orientamento dei consumatori (Adoc). "L'aumento delle soglie Isee ha sì ampliato la platea dei beneficiari, ma non possiamo dimenticare una scelta che ha penalizzato pesantemente il ceto medio: il ripristino degli oneri di sistema nelle bollette energetiche. Durante il governo Draghi, questi oneri erano stati eliminati, offrendo un sollievo a tutte le famiglie. La decisione dell'attuale esecutivo di reintrodurli e di ripristinare l'Iva al 10% hanno rappresentato un aggravio ulteriore, colpendo in particolare quelle famiglie del ceto medio che già faticano ad arrivare a fine mese e che difficilmente beneficiano dei bonus", proseguono. "Inoltre, il costo del gas da cui dipende il costo dell'energia elettrica è aumentato nell'ultimo trimestre e gli accordi del nostro governo con il governo Trump per il gas liquefatto americano ci fanno presagire una tendenza al rialzo inevitabile dovuta ai costi più elevati per trasporto e logistica e, quindi, un aggravio di spesa per famiglie e imprese", sottolineano.