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I sindacati confermano lo sciopero: saranno esclusi i settori su cui è arrivato lo stop del Garante

Lo sciopero generale del 16 dicembre si farà, hanno confermato Cgil e Uil dopo lo stop del Garante. Si terrà però conto della delibera dell’Authority escludendo quelle categorie e quei settori che sarebbero in violazione della normativa sulle mobilitazioni.
A cura di Annalisa Girardi
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Lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il prossimo 16 dicembre non rispetta le norme in materia e deve essere riprogrammato. È quanto ha concluso ieri il Garante degli Scioperi chiedendo alle due associazioni sindacali di riformulare la data entro cinque giorni. Che, da parte loro, avrebbero però intenzione di confermare lo sciopero escludendo le categorie per cui è arrivato lo stop dell'Authority. Secondo la quale lo sciopero generale non rispetterebbe il "periodo di franchigia" previsto per il settore di Poste e igiene ambientale e sarebbe stato programmato troppo a ridosso di altri scioperi di settore, violando così la regola della "rarefazione oggettiva".

Quali sono quindi nel concreto le problematiche riscontrate? E chi riguardano? Per quanto riguarda il periodo di franchigia, secondo il regolamento del servizio postale sono vietate le mobilitazioni nei giorni di pagamento dell'Imu, che quest'anno coincide proprio con il 16 dicembre. Quello riferito al settore dell'Igiene ambientale, invece, afferma che non possono essere effettuati scioperi in generale dal 15 dicembre al 6 gennaio. In generale, inoltre, nello stesso periodo non sono state revocate altre mobilitazioni, come quella della scuola in programma oggi o quello del trasporto locale nei prossimi giorni. Ma anche quelli proclamati per il settore radiotelevisivo, del trasporto aereo e marittimo e degli istituti di vigilanza.

"Prendono atto della delibera del Garante sugli scioperi emanata in data odierna, relativa a scioperi di settore o territoriali precedentemente proclamati, e procederanno garantendo che lo sciopero del 16 sarà effettuato nel pieno rispetto delle norme che regolamentano il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali", hanno affermato i sindacati. I settori sopra menzionati, interessati quindi dalle criticità riscontrate dal Garante, sarebbero quindi esclusi dallo sciopero generale. Che anche prima del parere dell'Authority, come avevano già messo in chiaro Cgil e Cisl, non riguardava il settore della sanità vista la delicata fase pandemica in cui si trova il Paese.

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