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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

I positivi potranno votare per il Quirinale: ok al decreto in Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il decreto che consente ai grandi elettori positivi al Covid di prendere parte al voto per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo ha dato il via libera in Consiglio dei ministri al decreto che autorizza i Grandi elettori positivi al Covid o in quarantena a votare per il Quirinale. Il provvedimento è stato approvato all'unanimità.

I lavori al civico 25 di via della Missione sono già iniziati: il parcheggio accanto alla Camera dei Deputati è il luogo scelto per l'allestimento dei gazebo per permettere a senatori, deputati e delegati regionali positivi di votare da lunedì alle 15 per il prossimo presidente della Repubblica, direttamente dalla propria auto. Dovranno arrivare con mezzi propri, ed evitare altri luoghi pubblici. Il decreto ha dato il via libera agli spostamenti, che per le norme anti Covid sarebbero vietati. Secondo quanto deciso ieri dalla conferenza dei capigruppo a Montecitorio, nei ‘seggi drive in' ci saranno due segretari d'aula e vari funzionari della Camera per il rispetto delle norme.

Come voteranno i Grandi elettori positivi

Il decreto prevede, alla luce della richiesta formulata dal Parlamento e "al fine di garantire l'esercizio del diritto di voto per l'elezione del Presidente della Repubblica", che i membri delle Camere in seduta comune e i delegati regionali convocati a partire dal 24 gennaio 2022, i quali siano sottoposti alla misura dell'isolamento, perché risultati positivi, o alla quarantena precauzionale (contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva prevista dalle vigenti disposizioni), sono autorizzati, "previa comunicazione all'azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora".

Durante la trasferta, finalizzata al voto, i membri componenti del Parlamento in seduta comune e i delegati regionali sono tenuti al rispetto di queste prescrizioni: divieto di utilizzo dei mezzi pubblici; divieto di sosta in luoghi pubblici; divieto di entrare in contatto con soggetti diversi da coloro che sono preposti alle operazioni di voto; divieto di pernottamento e consumazione dei pasti nei luoghi diversi da quelli indicati come sede di isolamento o quarantena; obbligo di indossare le mascherine FFP2.

Le postazioni allestite nel parcheggio di via della Missione
Le postazioni allestite nel parcheggio di via della Missione

Cosa pensano gli esperti sul voto dei positivi

Secondo il professore Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, non ci sono rischi per la salute: "Se possono votare in sicurezza che lo facciano, tutto questo casino per trenta persone mi sembra esagerato. Se un positivo si mette guanti e mascherina la possibilità che la scheda sia infetta è pari a zero", ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora.

Il virologo Fabrizio Pregliasco suggerisce però che si consultino i medici di base: "Certamente il voto in drive-in per i parlamentari positivi al Covid può essere una soluzione". Del resto "noi spostiamo i pazienti per esigenze cliniche, quindi si possono attuare modalità per garantire la sicurezza", ha detto il docente all'università Statale di Milano, promuove la soluzione. Maggiore cautela per non correre rischi per la salute devono averla i parlamentari sintomatici, precisa l'esperto. "È chiaro che la possibilità di spostamento va vista singolarmente rispetto alle condizioni cliniche complessive, quindi – suggerisce Pregliasco – davvero deve sentire il suo medico curante rispetto ai rischi che comunque", passando da casa all'auto, "sono limitati".

Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, i grandi elettori positivi o in quarantena dovrebbero poter votare in Aula: "Dobbiamo cambiare la nostra mentalità su questa fase dell'epidemia", "quindi l'idea di far votare i grandi elettori positivi in un parcheggio, magari creando code e intasamenti, e non farli entrare alla Camera, è sbagliata. Possono entrare in una zona separata della Camera e votare in tutta tranquillità. Gli asintomatici con mascherina Ffp2 possono accedere in una zona diversa e anche stare insieme. Il drive-in non la trova una buona soluzione", ha detto all'Adnkronos Salute.

Dello stesso avviso l'immunologo Mauro Minelli: "Ritengo che sia giusto, forse perfino doveroso, assicurare la possibilità a tutti gli elettori di partecipare alla votazione, garantendo a loro e agli altri percorsi di adeguata sicurezza. L'ipotesi del parcheggio adibito a drive-in per il voto, per quanto inquietante e somigliante ad una ghettizzazione dei deputati positivi, potrebbe rappresentare una extrema ratio, anche se mi piacerebbe che si riuscisse a distinguere tra positivo sintomatico e positivo asintomatico, tanto più se quest'ultimo vaccinato con ciclo completo e dose di richiamo", ha detto all'Adnkronos Salute Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata. "In un Parlamento di vaccinati, con Ffp2 a coprire il viso, e magari tutti asintomatici, non so proprio quale ecatombe dovremmo temere", ha aggiunto.

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