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I dati dell’Istat sui sostegni economici a famiglie e imprese nel 2020, l’anno della pandemia

“Le misure esistenti e quelle introdotte nel corso del 2020 hanno attenuato significativamente l’impatto della crisi economica”: lo afferma l’Istat fornendo una serie di dati sui sussidi percepiti dalle imprese e dai lavoratori e sulle famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza e di emergenza.
A cura di Annalisa Girardi
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Se nel 2020 il governo non avesse approvato le misure messe in campo per sostenere famiglie e imprese durante lockdown e chiusure la crisi economica avrebbe avuto un impatto ben più grave di quello che ci stiamo trovando ad affrontare adesso. Lo afferma l'Istat nella sua nuova nota sul mercato del lavoro, i redditi e le misure di sostegno. "Le misure esistenti e quelle introdotte nel corso del 2020 hanno attenuato significativamente l’impatto della crisi economica. Nel complesso circa 10,6 milioni di famiglie (il 40,7% del totale) hanno ottenuto almeno un trasferimento e, fra le famiglie beneficiarie, il 15,2% ha ricevuto più di un tipo di sussidio", si legge nel documento dell'Istituto.

Ma di che tipo di sostegni si parla? L'Istat sottolinea che l'84,3% delle famiglie beneficiarie ha percepito sussidi legati all'attività lavorativa, come l'indennità per i lavoratori autonomi, la cassa integrazione per i dipendenti e i bonus per i lavoratori domestici: il 12,7%, invece, ha ricevuto unicamente sussidi contro la povertà (come il reddito di cittadinanza o quello di emergenza), mentre il restante 3% ha ricevuto entrambe le tipologie.

L'Istat poi precisa, fornendo dati ancora più particolari, che nel 2020, l'anno in cui è scoppiata la pandemia, per il 44,5% dei lavoratori nel settore provato extra-agricolo è stata utilizzata almeno un'ora di cassa integrazione. Una quota che raggiunge anche il 51,3% se si considerano i lavoratori a tempo indeterminato. Le concentrazioni più forti sono state rilevate nei settori delle costruzioni, degli alberghi e dei ristoranti (oltre il 70%). Di pari passo, nel 2020 è stata registrata anche una forte riduzione degli occupati (- 464mila) rispetto al 2019.

La nota Istat poi prosegue: "Nel 2020, il 75,5% delle famiglie beneficiarie del Reddito di cittadinanza è collocato nel quinto di reddito più povero. Il Reddito di emergenza, la misura emergenziale di contrasto alla povertà, ha coinvolto il 62,4% delle famiglie appartenenti al quinto più povero". Nell'anno della pandemia, inoltre, c'è stato un cambiamento per quanto riguarda la composizione delle famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza. Se prima queste erano per la maggior parte composte in prevalenza da individui inattivi, "a partire da maggio 2020 si è osservata una diminuzione di queste ultime (dal 69,7% fino ad aprile al 57,2%) e un aumento della quota di famiglie con una prevalenza di individui occupati (dal 19,9% al 30,8%)".

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