Grillo: “Nessuno modifichi la Giustizia con il delinquente”

"Nessuno si azzardi a modificare la Giustizia insieme al partito capeggiato da un delinquente" con queste parole Grillo ha commentato a suo modo con un post sul suo blog la condanna di Berlusconi da parte della Cassazione. Grillo mette in guardia Berlusconi e il governo Letta sulla riforma della giustizia che dopo la sentenza Mediaset è diventata una priorità. "Il M5S non starà a guardare, né si limiterà a interpellanze parlamentari, ma mobiliterà i suoi elettori. Le coincidenze non esistono e questa fretta di riformare la Giustizia dopo la condanna di Berlusconi è altamente sospetta" ha scritto Grillo. Il leader del M5S è sicuro che la condanna per frode fiscale di Berlusconi porterà diverse conseguenze perché con essa dovrebbe arrivare "la revoca delle concessioni delle frequenze televisive nazionali che non possono essere assegnate a un pregiudicato". Grillo poi rincara la dose "c'è però un'altra revoca, quella di Cavaliere della Repubblica, un titolo impensabile per un condannato. Potrebbe essere sostituito da Fantino della Repubblica, più appropriato".
"Berlusconi non ha fatto tutto da solo" – Il leader del Movimento cinque Stelle però nel suo post non prende di mira solo l'Ex Presidente del consiglio ma anche Letta e tutto il Pd. "Accanirsi contro Berlusconi è però ingeneroso. In vent'anni non ha fatto tutto da solo. Aspettiamo quindi, con atteggiamento bipartisan, gli esiti di altri processi, primo fra tutti quello del Monte dei Paschi di Siena a guida pdimenoellina. A proposito, Penati, l'ex braccio destro di Bersani, che fine ha fatto? Forse è stato prescritto come un Berlusconi qualsiasi?" ha commentato Grillo. Per il comico genovese quindi "questo governo e questo parlamento non sono legittimati a modificare le regole del gioco. La Costituzione non può in alcun modo essere modificata da un partito di nominati guidati da un pregiudicato". "La Giustizia non si tocca, la Costituzione non si tocca. Messaggio inviato. Quirinale. Messaggio inviato" ha concluso Grillo.