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Green pass, in piccole aziende possibile sostituire per 20 giorni lavoratori senza certificazione

Nelle aziende con meno di 15 dipendenti sarà possibile sostituire i lavoratori assenti perché sprovvisti di green pass: i datori di lavoro potranno ricorrere a un sostituito per un massimo di 20 giorni, da suddividere in due blocchi da dieci giorni ciascuno. I dipendenti senza certificazione verde si vedranno sospendere la retribuzione sin dal primo giorno di assenza.
A cura di Stefano Rizzuti
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I lavoratori sospesi perché sprovvisti di green pass potranno essere sostituiti per un totale di 20 giorni nelle aziende più piccole. Secondo quanto riporta l’Ansa, citando ambienti di governo, le aziende con meno di 15 dipendenti potranno sostituire i lavoratori sospesi perché senza certificazione verde per un totale di 20 giorni, con due diverse tranche da 10 giorni ciascuna: la sostituzione sarà possibile fino al 31 dicembre. La norma sarebbe contenuta nel decreto green pass approvato negli scorsi giorni in Consiglio dei ministri, con il quale si estende l’obbligo di certificazione verde per tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Il testo dovrebbe essere inviato al Quirinale domani mattina, secondo quanto viene riportato in ambienti parlamentari.

L'obbligo di green pass per i lavoratori pubblici e privati

L’obbligo di green pass prevede la possibilità di sospendere la retribuzione dei lavoratori, sia nel pubblico che nel privato, sin dal primo giorno di assenza per mancanza di certificazione. Nel settore pubblico, i dipendenti senza green pass saranno considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione della certificazione stessa: dopo cinque giorni di assenza scatta la sospensione del rapporto di lavoro, ma la retribuzione “non sarà dovuta dal primo giorno di assenza”. Per le aziende private varranno regole molto simili: il personale senza certificazione viene considerato assente e senza diritto alla retribuzione sin dal primo giorno.

La sostituzione dei lavoratori senza green pass nelle pmi

Nelle aziende con meno di 15 dipendenti, inoltre, il decreto prevede la possibilità di sostituire il lavoratore assente ingiustificato temporaneamente, come detto per un massimo di 20 giorni in due diversi blocchi da 10 giorni ciascuno. In ogni caso, sia per il settore pubblico che per quello privato, la mancanza di green pass non può comportare il licenziamento del lavoratore che ne è sprovvisto. Per i dipendenti che si trovano in ufficio o in azienda senza certificazione verde, inoltre, è prevista una sanzione: per chi non rispetta le regole e accede ugualmente al luogo di lavoro la multa va da 600 ai 1.500 euro.

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