39 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Green pass anche per gli ospedali: percorsi gialli e rossi per casi sospetti e positivi

La Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) propone un sistema di ‘green pass’ per gli ospedali sul modello del certificato vaccinale che è stato pensato per gli spostamenti tra Regioni di diverso colore. Si tratterebbe di un meccanismo ‘a semaforo’, con l’introduzione di strutture e percorsi dedicate per i casi sospetti e per i casi positivi.
A cura di Annalisa Cangemi
39 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

I medici propongono un sistema ‘a semaforo' per gli ospedali, sul modello del certificato che è stato pensato per consentire gli spostamenti tra le Regioni. Un meccanismo che preveda percorsi e strutture ‘verdi' per pazienti negativi in possesso del ‘green pass' (per persone in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o vaccinazione, o che hanno effettuato un tampone da poco) gialli per i casi sospetti e rossi per coloro che sono positivi.

L'idea viene dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), che ha stilato un elenco di 10 raccomandazioni "per evitare il propagarsi di focolai all'interno degli ospedali come accaduto nella prima ondata un anno fa". L'obiettivo è rendere le strutture sanitarie di nuovo fruibili e sicure per tutti i i tipi di pazienti e per tutte le patologie, visto che durante la pandemia si è registrato un calo delle prestazioni offerte. Un meccanismo di sicurezza che non può naturalmente reggere senza la costante copertura vaccinale del personale sanitario, garantendo la sua "rivaccinazione" anche dopo questa prima fase della campagna. Fonti dell'Ue e dell'Ema hanno già fatto sapere nei giorni scorsi che presto potrebbe arrivare una terza dose di richiamo (quindi non un nuovo ciclo vaccinale).

"Nelle ultime settimane stiamo registrando un calo dei ricoveri per Covid praticamente in tutta Italia – ha spiegato il presidente della Fadoi, Dario Manfellotto – ed ora dobbiamo assolutamente riprendere ad assistere in Medicina Interna quegli oltre 600mila pazienti, soprattutto cronici, che i dati dell'Agenas, confermando la stima Fadoi fatta in corso di pandemia, hanno dimostrato che sono stati tagliati fuori dalle cure ospedaliere a causa dell'elevato numero di ricoveri per Covid".

"Ormai – prosegue – c'è una ventata di ottimismo che condivido pienamente, ma questo non deve farci credere che sia tutto finito. I vaccini ci stanno aiutando e l'immunità diffusa non è lontana. Però l'entusiasmo di adesso non deve diventare incoscienza, e dobbiamo abituarci a pensare che con il virus dovremo convivere a lungo, mantenendo l'attenzione e le cautele necessarie".

"Per farlo – ha aggiunto Manfellotto – occorrerà mettere in atto alcune raccomandazioni e anche per questo il modello ospedale va ripensato. Magari partendo dalle idee dell'architetto Renzo Piano di ospedali del futuro flessibili, moderni e a misura d'uomo, capaci di trasformarsi e dai quali rilanciare un nuovo Umanesimo. Ed anche facendo tesoro dell'esperienza maturata in quest'anno di pandemia, che ha visto noi internisti collaborare fianco a fianco con gli altri specialisti in una gestione integrata dell'area medica. Superando di fatto i tradizionali sbarramenti tra reparti ospedalieri, a vantaggio di una presa in carico a 360 gradi del paziente". 

Le proposte dei medici

Ecco le 10 raccomandazioni di Fadoi:

  1. Garantire la presa in carico di tutti i pazienti che hanno bisogno di assistenza, con abbattimento delle liste d'attesa
  2. Mantenere la massima protezione per gli operatori sanitari e per gli utenti. Il crollo dei contagi fra gli operatori sanitari è un indicatore fondamentale di successo delle vaccinazioni.
  3. Informare i cittadini che è più alto il rischio di portare il Covid dall'esterno dell'Ospedale piuttosto che prenderlo al suo interno.
  4. Raccomandare ai cittadini di non andare nell'ospedale più vicino in caso di sospetto contagio, ma nei centri Covid di riferimento, seguendo le indicazioni del proprio medico e dei servizi sanitari regionali.
  5. A tale scopo, realizzare reti digitali e telefoniche di smistamento dei pazienti in modo da trovare il luogo di cura più adatto ai loro bisogni di salute.
  6. Evitare che nei collegamenti fra le strutture e i servizi del SSN prevalga la burocrazia sull'efficienza, come purtroppo accade al momento.
  7. Creare Ospedali a fisarmonica, dove non si paralizzi l'attività dei reparti per la presenza di malati con Covid, garantendo alle strutture la necessaria elasticità per adeguarsi alle esigenze del momento e reparti di terapia semintensiva nell'area medica per limitare il ricorso alla terapia intensiva.
  8. Mettere a punto un sistema "a semaforo" anche per gli Ospedali, con strutture "rosse" per i Covid, "verdi" per i non contagiati e "gialle" per i casi sospetti.
  9. Garantire una maggiore unità di intenti tra Governo e Regioni nella stesura e applicazione di Protocolli e Linee guida, che devono essere emanati e coordinati da un'unica istituzione centrale.
  10. Mantenere un rapporto medico paziente costante ed empatico utilizzando anche tutti gli strumenti possibili e moderni di comunicazione, perché il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura e l'ospedale è più umano se si comunica meglio.
39 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views