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Green Pass obbligatorio per lavoratori pubblici e privati nel nuovo decreto: come funzionerà

Oggi è prevista prima una cabina di regia tra il presidente del Consiglio e i capidelegazione di maggioranza, poi il Consiglio dei ministri che dovrà dare il via libera alle nuove regole. Le quali dovrebbero entrare in vigore da metà ottobre: il Green Pass diventerà allora obbligatorio per tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che di quello privato. Non sono però mancati i malumori con i sindacati in tema tamponi. Facciamo il punto.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Green Pass diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori a partire da ottobre. Dipendenti pubblici e privati senza distinzioni. È questa la linea che si è tracciata ieri, durante l'incontro tra governo e sindacati. Oggi è prevista prima una cabina di regia tra il presidente del Consiglio e i capidelegazione di maggioranza, poi il Consiglio dei ministri che dovrà dare il via libera alle nuove regole. Norme che dovrebbero entrare in vigore da metà ottobre: tra circa un mese, quindi, per andare in ufficio, in fabbrica o in qualsiasi altro luogo di lavoro, sarà necessario avere la Certificazione Covid.

Si è quindi deciso di lasciare aperta una finestra di tempo in modo da consentire a chi non l'ha ancora fatto di vaccinarsi. Ma nessun obbligo, per quanto riguarda il vaccino, nonostante nelle scorse settimane le parti sociali si fossero dette favorevoli a introdurre il Green Pass sui luoghi di lavoro solo in presenza di una legge che rendesse obbligatoria la somministrazione. Non è stato l'unico punto di scontro tra sindacati e governo. Resta infatti il nodo dei tamponi gratuiti. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, infatti, chiedevano di renderli gratis per tutti, in modo che chi non si volesse vaccinare non si trovasse a dover sostenere una spesa economica notevole per ricorrere al tampone ogni 48 ore.

Posizione condivisa anche da Matteo Salvini. Ma, almeno per ora, del costo dei tamponi non si farà carico lo Stato, pur invitando le farmacie che non hanno ancora provveduto a calmierare i prezzi. Si valuterà nelle prossime settimane se imporre un'ulteriore riduzione. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intanto ha suggerito che le imprese e i lavoratori trovino un'intesa per sostenere i costi. "Siccome è reso obbligatorio per tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, e siccome per avere il Green Pass si prevede anche il tampone, noi abbiamo ribadito che le persone non devono pagare per andare a lavorare", ha detto al termine dell'incontro il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

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Ma cosa succede a chi non ha il Green Pass? Le sanzioni dovrebbero essere le stesse a cui vanno incontro gli insegnanti, per cui la Certificazione Covid sul luogo di lavoro è già obbligatoria. Nessuna multa, quindi, ma una sospensione dall'incarico, e quindi anche dallo stipendio, dopo la quinta assenza ingiustificata. Per avere la conferma di tutti i dettagli, comunque, bisognerà attendere la cabina di regia prima e il Consiglio dei ministri poi, a cui toccherà trovare una quadra.

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