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Governo, Zingaretti ribadisce “lealtà” a Conte: “Ci vuole un patto di legislatura, no a elezioni”

In apertura alla direzione del Pd Zingeretti rinnova l’appoggio al presidente del Consiglio Conte: “Sosteniamo il governo con la massima lealtà”. Il leader dem propone un “patto di legislatura”, “un’esigenza che con tutti gli alleati di governo abbiamo condiviso come necessità per dare nuovo slancio al governo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Attendiamo sviluppi della situazione già nella giornata di oggi e domani, la situazione del paese non tollera rinvii". È quanto ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti sulla crisi di governo, partita dalla discussione della bozza sul Recovery fund. "È un passaggio fondamentale per gli sviluppi del governo, che noi sosteniamo con la massima lealtà". Il leader Pd ha ribadito l'appoggio del suo partito a Conte, rilanciando però l'idea che si faccia un nuovo patto di legislatura.

Ma il segretario dem ricorda che non ci saranno nuove elezioni, e che non bisogna più procedere con ultimatum all'interno della maggioranza: "A novembre dopo il vertice a Palazzo Chigi si era avviata una stagione positiva di confronto sui contenuti del rilancio. Abbiamo scommesso in quel processo per cambiare e non distruggere. Tutto però è tornato a oscillare pericolosamente, con fibrillazioni che rischiano di mandare in frantumi il lavoro di un anno e mezzo. Dentro una pandemia tragica, provocare elezioni anticipate sarebbe un errore imperdonabile", ha aggiunto il segretario dem.

"Il logoramento dei rapporti politici già in passato ha portato a un'evoluzione incontrollabile, il cui esito sono state proprio le elezioni anticipate".

"Grazie anche al nostro contributo, il confronto sul piano italiano per il Recovery fund ha compiuto importanti passi avanti. Su tale tema abbiamo svolto un ruolo prezioso, dando un contributo alla sua stesura" con la sottolineatura di alcune "priorità", ha detto aprendo la direzione. "Ora è il momento di decidere e procedere. Si adotti il testo nel Consiglio dei Ministri e si avvii il percorso parlamentare così da coinvolgere il Paese sulle scelte fondamentali per i prossimi anni".

"Si vada avanti sul confronto sul Recovery – ha sottolineato Zingaretti – Non vedo ostacoli insormontabili che impediscano l'arrivo a un progetto serio, condiviso e coraggioso. Nelle prossime ore si faccia un passo in avanti. Sarebbe importante che il Presidente Conte, sulla base dei contributi elaborati e proposti dalle diverse componenti della maggioranza in questi mesi, prenda un'iniziativa per arrivare a una proposta di patto di legislatura, un'esigenza che con tutti gli alleati di governo abbiamo condiviso come necessità per dare nuovo slancio al Governo".

"Si trovi il livello più alto possibile di sintesi, e tutti siano leali e partecipi rispetto all'importanza vitale di questa sfida", ha detto ancora Zingaretti. "Un'alleanza vive se tutti riconoscono l'esistenza delle identità di coloro che partecipano alla sfida e insieme si lavora per produrre una sintesi in stretto contatto con il Paese, i lavoratori, le famiglie, i soggetti della rappresentanza sociale".

Da parte di Italia viva arriva un segnale distensivo, da parte della ministra Bonetti, intervenuta a ‘Tagadà' su La7: "Bene le parole di Zingaretti. Noi non facciamo ultimatum, la ministra dell'Agricoltura Bellanova si riferiva a questo metodo di governo, che non funziona più". La ministra dell'Agricoltura ha detto poco fa che "Conte dovrebbe prendere atto che questa esperienza è al capolinea".

"Oggi si è arrivati alla convocazione di un tavolo politico da parte del governo, è un fatto positivo. Abbiamo 209 miliardi, sono il futuro dei nostri figli", ha aggiunto la ministra per la Famiglia. Nella versione definitiva del Recovery plan sono state programmate altre risorse sulla sanità, fino a 20 miliardi, ma Italia viva, oltre a chiedere uno spazio di dialogo, chiede ancora di prendere i 36 miliardi del Mes.

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