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Governo tira dritto su esclusione Corte dei Conti da controlli su Pnrr, ma annuncia “tavolo di lavoro”

La Corte dei Conti risponde al governo, che ha escluso i magistrati contabili dal controllo concomitante sulle spese del Pnrr: “Il controllo concomitante ha l’obiettivo di accelerare gli interventi di sostegno e di rilancio dell’economia nazionale quindi ha una funzione propulsiva”.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: La Corte dei Conti si è detta contraria alla proroga dello scudo erariale, stabilito ieri da un emendamento del governo al decreto Pa. La Corte dei conti ha già avuto modo di pronunciarsi sulla limitazione della responsabilità "esprimendo l'assoluta contrarietà" sulla "proroga del termine dello scudo erariale", ha detto il presidente della Corte dei conti Guido Carlino in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro alla Camera, nell'ambito dell'esame del decreto Pa dedicato al rafforzamento delle amministrazioni pubbliche.

La Corte dei Conti al temine dell'audizione si è anche detta contraria all'emendamento (che ha già avuto il via libera delle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera) che esclude il Pnrr dal "controllo concomitante", sottolineando che"Il controllo concomitante ha l'obiettivo di accelerare gli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale quindi ha una funzione propulsiva".

Tuttavia, ha detto Carlino la Corte ha anche altri strumenti di controllo sul Pnrr, "come quello ordinario e il referto al Parlamento previsto per la relazione semestrale". La magistratura contabile "si rimette" comunque "alla scelta del legislatore", che è libero di "determinare le modalità di svolgimento dei controlli".

"Noi nel momento in cui ci è stato affidato questo controllo ci siamo attrezzati per svolgere al meglio questo compito con notevole impegno anche di risorse umane" ha aggiunto Carlino in audizione. "Esprimiamo la contrarietà ad entrambi gli emendamenti ma rimettendodoci, per quanto riguarda al controllo concomitante, alla volontà del legislatore". 

La questione è stata affrontata ieri anche dal ministro Fitto in conferenza stampa, al termine della cabina di regia sul Pnrr, negando però l'esistenza di tensioni o scontri tra la magistratura contabile e il governo. L'emendamento dell'esecutivo contiene due norme diverse riguardanti i controlli della Corte dei Conti: la prima è una proroga di un anno fino al 30 giugno 2024 del cosiddetto scudo sulle norme riguardanti il danno erariale, che prevedono il non riconoscimento del danno erariale nei casi di colpa grave del funzionario; la seconda norma invece esclude il cosiddetto controllo concomitante, cioè in itinere, della Corte dei Conti su tutte le spese dei fondi del Pnrr. Il controllo concomitante è quello, secondo quanto prevede la legge, che può essere chiesto dalle Commissioni parlamentari.

"Non capisco la polemica", ha detto ieri Fitto. La norma sulla proroga allo scudo per il danno erariale del dirigente pubblico "è una norma decisa dal governo Conte, che il governo Draghi ha prorogato e che anche noi abbiamo prorogato. Siamo in linea con i precedenti governi. Non capiamo perché la polemica si fa solo ora".

Come è andato l'incontro tra governo e Corte dei Conti

Si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo Chigi l'incontro tra vertici della Corte dei Conte e il governo, dopo i botta e risposta legati al Pnrr. Nella sede del governo sono arrivati il presidente Guido Carlino, il presidente aggiunto Tommaso Miele, il procuratore generale Angelo Canale e il segretario generale Franco Massi. Per l'esecutivo, c'erano il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro ‘regista' del Pnrr Raffaele Fitto e il segretario generale di Palazzo Chigi, Carlo Deodato.

Non si è arrivati alla fine ad una mediazione, il governo di fatto tira dritto: cancella i controlli in itinere sul Pnrr e proroga per un altro anno lo ‘scudo erariale', la norma che limita le contestazioni per danno erariale ai soli casi di dolo, escludendo la colpa grave. Le commissioni Lavoro e Affari costituzionali della Camera hanno approvato gli emendamenti al decreto sulla Pa, e il provvedimento andrà in aula lunedì.

Al termine della riunione Palazzo Chigi ha fatto sapere che il governo e la Corte dei Conti hanno colto l'occasione del Pnrr per "innovare la collaborazione attraverso l'istituzione di un comune tavolo di lavoro, nella prospettiva di una revisione dei seguenti istituti: 1. Disciplina della responsabilità erariale; 2. Meccanismo del controllo concomitante; 3. Adozione di un codice dei controlli", si legge in una nota. "A tal fine, prendendo atto della contrarietà della Corte, già manifestata con gli esecutivi precedenti nel 2020 e nel 2021, sul cosiddetto ‘scudo erariale', il Governo ribadisce la necessità della proroga fino al 30 giugno 2024, ma auspica e si impegna a un confronto con la Corte per l'elaborazione di una disciplina più aggiornata e stabile. Il tavolo comune tra Governo e Corte dei Conti sarà avviato già dalla settimana prossima", viene spiegato nel comunicato.

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