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Crisi di governo 2019

Governo, Renzi torna in campo: “Indosso maglietta da battaglia, via il vestito da fighetti”

Il senatore dem ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha annunciato il suo ritorno in campo: “Leviamoci di dosso il vestito da fighetti, c’è bisogno di indossare la maglietta da battaglia. Non riuscirei a guardarmi allo specchio se lasciassi un Paese nelle mani di chi istiga ad avere paura degli altri”. Nel suo intervento di ieri non ha fatto menzione di una sua eventuale fuoriuscita dal Pd.
A cura di Annalisa Cangemi
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"È arrivato il momento di una battaglia che riguarda ognuno di noi: se c'è un motivo per cui mi rimetto in campo è che non riuscirei a guardarmi allo specchio se lasciassi un Paese nelle mani di chi istiga ad avere paura degli altri". Lo ha detto il senatore dem Matteo Renzi, con la crisi di governo ormai aperta, in un comizio alla Festa dell'Unità a Santomato (Pistoia), ieri sera. "Salvini – ha aggiunto – pensa di aver fatto il colpo geniale oggi mandandoci a votare, vedremo i tempi, decide Mattarella: noi però leviamoci di dosso il vestito da fighetti, c'è bisogno di indossare la maglietta da battaglia". Secondo Renzi, in caso di elezioni anticipate "noi dobbiamo essere pronti ad andare a votare e spiegare come questi hanno fallito", ma "è fondamentale mettere in sicurezza i conti degli italiani, non possiamo far aumentare l'Iva per lo sghiribizzo di Salvini".

Renzi lascia il Pd?

"Di fronte allo sfascio, al clima d'odio e paura che c'è, si smette di attaccare il Matteo sbagliato? – ha proseguito – Ancora ieri qualche autorevole dirigente del Pd ha fatto un'intervista per prendersela con me", ha affermato, ribadendo che "il problema del Paese non è Matteo Renzi, continuano a sbagliare cognome". L'ex premier si riferisce anche alle parole di Calenda, secondo cui nel Pd coestinono ormai due anime, una zingarettiana e una renziana. Secondo le ultime indiscrezioni Matteo Renzi sarebbe stato pronto a lasciare il Partito democratico già da settembre, per crea un soggetto nuovo. Renzi ieri sera ha aggiunto che "qualcuno voleva votare coi 5 Stelle sulla Tav… tutti grandi strateghi che seguivano la linea di di Battista, poi abbiamo visto com'è andata, la corrente-Di Battista del Pd fortunatamente è stata messa da parte". 

"Siamo di fronte al ministro più pusillanime del governo, perché Salvini ha deciso di staccare la spina ora che è terrorizzato dalla vicenda della legge di bilancio, e forse non solo da quella: i 49 milioni ieri gli hanno detto che deve restituirli", ha attaccato l'ex segretario. "Salvini non ha il coraggio di fare la legge di bilancio, perché per fare misure spot che non servono a nulla hanno impegnato tutti i prossimi anni", ha aggiunto Renzi, secondo cui "Salvini se l'è fatta addosso: io ritengo che Salvini, che viene raccontato come un Maciste, l'uomo che non deve chiedere mai… è un racconto totalmente falso, costantemente incoraggiato dalle sue pose".

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