Governo contro la piazza per Gaza, Tajani: “L’opposizione usa le vittime palestinesi per propaganda”

Si accendono le polemiche attorno alla manifestazione per Gaza del prossimo 7 giugno. Ieri il vicepremier Antonio Tajani ha criticato le opposizioni che si sono fatte promotrici dell'evento. "Mi sembra che l'opposizione cerchi di trovare un'unita' non avendo una visione comune della società e della politica. Fa solo cose contro. E allora utilizza le vittime palestinesi per fare propaganda", ha dichiarato a margine del congresso di Forza Italia giovani a Roma.
La piazza è stata promossa da Pd, Movimento 5 Stelle e Avs assieme, a partire dalla mozione unitaria siglata dai tre partiti, per protestare contro il massacro nella Striscia e fermare il governo guidato da Benjamin Netanyahu. "Ognuno organizza le sue manifestazioni. Non si è obbligati a partecipare perchè partecipi a una manifestazione. Lavora più per la pace chi porta 700 palestinesi e salva la vita a tanti bambini, di chi gira con la kefiah e strumentalizza le vittime di un massacro che è inaccettabile", ha detto ancora il vicepremier. "Non ho visto una proposta concreta di questi che organizzano manifestazioni. Qual è la proposta concreta? Ritirare l'ambasciatore d'Israele? Pensate che si costruisca la pace se lo ritirassimo? Senza di lui non sarebbero entrati i camion di Food for Gaza. L'unico Paese che è riuscito a far entrare una colonna di camion per portare beni alla popolazione palestinese attraverso una organizzazione delle Nazioni Unite è l'Italia. Su questo punto di vista sto a posto con la mia coscienza, perchè i palestinesi ci ringraziano", ha aggiunto.
Posizione condivisa anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha definito i partecipanti alla manifestazione "sedicenti pacifisti" che "saranno lì solo per alimentare l'odio contro il governo e contro alcune persone fisiche. In primis Meloni, Tajani e Crosetto", ha detto a Repubblica. "Non avrei difficoltà ad andarci. Per manifestare per ogni civile, donna o bambino ucciso a Gaza. Se andassi, però, vedrebbe il grado di tolleranza della piazza", ha spiegato il ministro.
Dura la reazione del presidente del M5s Giuseppe Conte. "Tajani anziché chiedere scusa agli italiani per le astensioni all’Onu, per la vergognosa copertura politica e militare e le strette di mano dei membri del governo a Netanyahu che ha trucidato 60 mila palestinesi, oltre 15 mila bambini, ora si mette a sputare veleno su noi che alziamo la voce e scendiamo in piazza contro un genocidio: dice che è solo ‘propaganda' e che non abbiamo proposte", ha replicato. "Le proposte le facciamo da un anno e mezzo: embargo totale delle armi a Israele, sanzioni al Governo criminale di Netanyahu, riconoscimento della Palestina, revisione accordo Ue-Israele, interruzione memorandum per la cooperazione militare Italia-Israele e così via. Tutte cose su cui Meloni, Tajani e soci votano contro", ha detto ancora il leader. "Anziché sparare fesserie Tajani, dopo aver aperto al nostro appello per curare il piccolo Adam di Gaza in Italia, ora si impegni per velocizzare i tempi. Il Governo Meloni ci ha messo qualche ora per riportare in Libia un criminale sul volo di Stato, cerchi di far subito per chi ha perso 9 fratelli per la follia di Netanyahu".
Crosetto condanna gli attacchi dell'esercito israeliano
Il ministro Crosetto ha condannato gli ultimi attacchi dell'esercito israeliano sulla Striscia. "Come tutti i governi italiani, siamo amici di Israele. Io sono stato il primo a prendere le distanze dalle azioni di Netanyahu. Considero terminate da mesi le ragioni delle operazioni a Gaza, dal punto di vista degli obiettivi militari. Da quel momento, ogni azione militare non ha logica, né giustificazione, perché mette in pericolo i civili", ha dichiarato. "Netanyahu continua negli attacchi, per me è una scelta totalmente sbagliata e controproducente Benzina per chi vuole distruggere Israele perché alimenta una spirale d'odio". Per il ministro, "Hamas va combattuta e distrutta. Estirpata da quella terra. Ma non ha più senso farlo con i metodi militari, adesso: ne servono altri. La comunità internazionale non può più accettare che ci siano vittime civili, donne e bambini: non sono danni collaterali tollerabili, questo Israele lo deve capire".