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Governo bloccato in Senato, manca il numero legale in Commissione. Lega: “È solo l’inizio”

I lavori del governo Conte bis sono stati bloccati in Senato a causa della mancanza del numero legale in Commissione Affari costituzionali. Esulta il senatore leghista, e vice presidente del Senato Roberto Calderoli: “La Lega fa opposizione. Glielo avevamo promesso! Questo è solo l’inizio! Per ora, Lega-maggioranza 1-0”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Prime bordate dall'opposizione alla maggioranza Pd-M5s. La Lega paralizza i lavori della prima commissione al Senato. "Questo pomeriggio per due volte consecutive è saltata la seduta della prima commissione del Senato per la mancanza del numero legale richiesto", ha esultato il vice presidente leghista del Senato, Roberto Calderoli. "Da adesso i signori della maggioranza di Palazzo impareranno cosa significa avere un movimento come la Lega che fa opposizione. Glielo avevo premesso. E questo è solo l'inizio. Per ora. Lega-maggioranza 1-0", ha aggiunto il senatore del Carroccio, vice presidente del Senato.

Le deliberazioni dell'Assemblea e delle Commissioni in sede legislativa non sono valide infatti se non è presente la maggioranza dei loro componenti. A Palazzo Madama, nel primo pomeriggio, la commissione Affari costituzionali, una delle commissioni permanenti del Senato guidate dalla Lega in cui  Cinque Stelle e democratici non hanno la maggioranza, era chiamata a fornire un parere al governo sullo schema di decreto legislativo sul codice di giustizia contabile. Ma il presidente della commissione, il senatore leghista Stefano Borghesi, relatore del punto all'ordine del giorno, ha dovuto sospendere la seduta per due volte, e precisamente dalle 14:25 alle 14:45 e dalle 14:50 alle 15, per la mancanza del numero legale. La discussione è stata quindi rinviata a domani; la seduta è proseguita poi con le audizioni.

Poi, prima dell'inizio dei lavori dell'Aula, Calderoli ha chiesto anche lì la verifica del numero legale. Dopo alcuni minuti di stallo, in cui le schede elettroniche sembravano non funzionare, i banchi si sono riempiti. Una volta verificato il numero legale è partito l'esame del dl per la proroga del collegio sulla privacy.

Luigi Di Maio ha commentato l'episodio da New York, dove si trova per l'Assemblea generale della Nazioni Unite: "Capisco il nervosismo di Matteo Salvini e della Lega, ricordiamoci sempre che lui era ministro dell'Interno e ha deciso lui di buttare giù tutto, ha deciso lui di isolarsi all'opposizione e di passare il tempo a esultare perché magari in una commissione manca il numero legale, cosa che è sempre accaduta nella storia del Parlamento. Mi dispiace si sia ridotto così", ha detto il capo politico M5s, "E mi dispiace anche che Salvini passi il tempo a criticare questo governo perché lui oggi poteva essere ancora ministro dell'Interno. È lui che ha creato questo boomerang contro se stesso e contro la Lega isolandosi all'opposizione".

La mancanza del numero legale è stata determinata dall'assenza di senatori della maggioranza, presenti "in numero inferiore a 13" (il numero legale), stando al calcolo fatto dallo stesso Borghesi. Su un totale di 25, la maggioranza Pd-Leu-M5s-Italia Viva, in tutto, conta 14 senatori, alcuni dei quali erano impegnati nell'assemblea del gruppo M5s, mentre i renziani che erano riuniti per eleggere il presidente.

"In commissione Affari costituzionali al Senato non c'è stato alcun ostruzionismo della Lega né fatti politicamente rilevanti, a prescindere da quanto sostiene la propaganda del senatore Calderoli. La seduta coincideva con lo svolgimento di un'importante assemblea del nostro gruppo che ha dato il va alla procedura per l'elezione del nuovo capogruppo", ha replicato la senatrice del Movimento 5 stelle Alessandra Maiorino. "La sovrapposizione dei due appuntamenti ha determinato alcune assenze e la mancanza del numero legale. È sicuramente un episodio che si doveva evitare, ma se questi sono i successi della Lega si comprende bene la pochezza dei loro argomenti". 

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