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Governo batte Parlamento: solo l’1% dei ddl parlamentari diventa legge

Secondo un’indagine realizzata da Open Polis, circa il 30% dei Ddl di iniziativa governativa riesce a trasformarsi in legge. Uno su tre, una percentuale decisamente alta. Analizzando i dati relativi agli emendamenti presentati dai parlamentari, la situazione si complica e la percentuale di successo crolla all’1%.
A cura di Charlotte Matteini
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Potere legislativo ed esecutivo a confronto, i numeri non sono granché confortanti. Secondo un'indagine realizzata da Open Polis, circa il 30% dei Ddl di iniziativa governativa riesce a trasformarsi in legge. Uno su tre, una percentuale decisamente alta. "La percentuale di approvazione è ancora più alta per gli emendamenti proposti dall’esecutivo, oltre il 40%", si legge nel minidossier. In realtà, scorrendo i vari dati, l'elemento più preoccupante è un altro, il raffronto tra percentuale di approvazione di iniziative governative e parlamentari. In questo caso, le cifre sono sensibilmente differenti: "Se circa il 30% delle proposte di legge da parte del governo completa l’iter, la percentuale per i parlamentari scende all’1%. Come per i disegni di legge, anche per gli emendamenti la percentuale di successo del governo è molto più alta rispetto al parlamento". Trenta a uno per il Governo, in una democrazia parlamentare.

Insomma, che sia alla Camera o al Senato, i dati sono chiari e lineari: un emendamento su due di quelli presentati dall'Esecutivo riesce a passare l'iter dell'approvazione. E per quelli parlamentari? "Per i deputati la percentuale di successo crolla al 5,42%. Al Senato, dove l’ostruzionismo dell’opposizione passa anche per la presentazione massiccia di emendamenti, la percentuale di approvazione è dell’1,25%. Un governo, quindi, che a differenza dei membri del parlamento riesce a incidere parecchio sulla produzione legislativa. Grazie anche al contributo delle questioni di fiducia.".

E infatti, il dossier prosegue: "Il 31,01% delle leggi approvate durante l’esecutivo guidato da Matteo Renzi ha richiesto la fiducia. La seconda percentuale più alta degli ultimi quattro governi, battuto solamente da Mario Monti (45%). Non solo, per ben 5 provvedimenti diversi, l’attuale premier ha dovuto richiedere almeno 3 volte la fiducia: il decreto competitività, il jobs act, la riforma della pubblica amministrazione, la legge di stabilità 2015 e l’italicum", si legge nel minidossier "Fidati di me", dedicato all'attività del Governo Renzi.

In totale, Open Polis calcola che degli oltre 240 mila emendamenti presentati dagli onorevoli parlamentari, solamente poco più di 6.700 sono stati approvati.

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