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Gli attacchi di Salvini a Macron creano un altro incidente diplomatico, la Francia convoca l’ambasciatrice

Le parole di Matteo Salvini contro il presidente francese Emmanuel Macron sull’Ucraina (“Attaccati al tram, vacci tu sei vuoi”) avrebbero causato l’ennesimo incidente diplomatico tra Roma e Parigi. Questa volta la Francia avrebbe addirittura convocato l’ambasciatrice italiana, per chiedere spiegazioni sulla posizione del governo.
A cura di Luca Pons
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Non è la prima volta che il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega Matteo Salvini attacca apertamente, e con toni duri, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Ma questa volta la Francia ha deciso di chiedere conto delle parole del segretario leghista. E, stando a quanto riportato dall'agenzia francese Afp, il ministero degli Esteri ha convocato l'ambasciatrice italiana nel Paese, Emanuela D'Alessandro. Al centro della convocazione, appunto, le "inaccettabili dichiarazioni" di Salvini.

Pochi giorni fa, il ministro dei Trasporti aveva detto, rispondendo ai giornalisti sull'ipotesi francese di schierare delle forze armate in Ucraina: "A Milano si direbbe taches al tram (attaccati al tram, ndr). Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina". Non la prima volta che Salvini attaccava l'idea di inviare soldati a Kiev, e questa volta anche sottolineando che parlava "da vicepresidente del Consiglio, da ministro, da segretario della Lega".

E non solo: l'uscita è arrivata mentre Giorgia Meloni si trovava a Washington, insieme allo stesso Macron, per il vertice con il presidente ucraino Zelensky e Donald Trump. Insomma, il momento peggiore per quella che è stata di fatto la presa di posizione di uno dei massimi esponenti del governo italiano. Senza contare che né Meloni né Antonio Tajani, il ministro degli Esteri e altro vicepremier, sono intervenuti pubblicamente per smentire o hanno chiesto a Salvini di fare un passo indietro.

Cosa ha detto la Francia all'ambasciatrice italiana convocata

Secondo alcune fonti di stampa, informalmente le autorità francesi avrebbero chiesto al governo italiano di ‘ritrattare' la linea di Salvini già negli scorsi giorni. Ma questo non è avvenuto. E così, invece di lasciar correre l'ennesimo attacco del leader leghista, Parigi ha reagito. Convocare un ambasciatore è un atto diplomatico molto forte, non una rottura ma un segnale di tensione.

All'ambasciatrice D'Alessandro, i francesi avrebbero "ricordato che queste dichiarazioni erano in contrasto con il clima di fiducia e le storiche relazioni tra i nostri due Paesi". L'hanno riportato delle fonti diplomatiche a Afp. Non solo, ma le parole di Salvini sarebbero andate anche contro "i recenti sviluppi bilaterali, che hanno evidenziato forti convergenze tra i due Paesi, in particolare per quanto riguarda il loro incrollabile sostegno all’Ucraina". In sintesi: proprio ora che Italia e Francia si erano avvicinate sulla questione ucraina, per provare a convincere Trump ad appoggiare la posizione europea, ecco che Salvini arriva e attacca il leader di un Paese alleato, sostenendo l'esatto contrario, e senza che il resto del governo italiano lo smentisca.

Come detto, non è il primo scontro tra Roma e Parigi, e già in passato il tema dell'invio di soldati in Ucraina è stato divisivo. Peraltro, più di un anno fa Salvini aveva usato parole simili: "Vai tu in Ucraina a combattere, mettiti l'elmetto e non rompere le palle agli italiani", aveva dichiarato. All'epoca la Francia non aveva reagito direttamente. In passato, poi, più di una volta Antonio Tajani si è impegnato a sottolineare che la politica estera è decisa dalla presidente del Consiglio e da lui, suggerendo che Salvini non ha alcun peso in queste questioni. Ma stavolta Parigi avrebbe chiesto una presa di posizione più chiara.

La provocazione della Lega: "Se Macron smentisce che vuole mandare soldati in Ucraina, problema chiuso"

"Se Macron smentisce la volontà di invitare soldati europei a combattere in Ucraina problema chiuso", ha commentato provocatoriamente il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. "E continuare a tirare in ballo l'ombrello nucleare europeo, eserciti europei, missili e bazooka europei non aiuta in questo momento: lasciamo che gli spiragli di pace vadano avanti, lasciamo lavorare Trump e chi vuole davvero la pace".

In mattinata Enrico Borghi, senatore di Italia viva, ha attaccato: "Avevamo consigliato a Giorgia Meloni di chiarire da subito la posizione, per non esporre il nostro Paese a una brutta figura internazionale. Non lo ha fatto e ora il nostro ambasciatore a Parigi è stato convocato dal governo francese aprendo una pagina imbarazzante per l'Italia". Angelo Bonelli, deputato di Avs, ha chiesto a Meloni di "ricordare a Salvini come ci si comporta" e "censurare le parole del suo vicepremier", pur sottolineando che è "fuori discussione che i militari italiani non debbano andare in Ucraina". Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha rincarato la dose: "Una umiliazione per il nostro paese e un imbarazzo per la nostra rete diplomatica. Salvini riduce l’Italia a uno ‘Stato Canaglietta'".

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