Giornalista di Fanpage vittima di minaccia mafiosa, M5s, Avs e Pd: “Vogliono zittire chi racconta la verità”

Lo scorso 10 settembre, Giorgia Venturini, giornalista di Fanpage.it che si occupa di criminalità organizzata, è stata vittima di una minaccia mafiosa. Di fronte alla sua abitazione è stata lasciata la testa mozzata di un capretto, inserita all'interno di un sacco nero che conteneva anche la pelle scuoiata dell'animale."Appena ho letto la notizia ho scritto subito al direttore Francesco Cancellato per esprimere tutta la mia solidarietà", fa sapere la presidente della Commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia, del Movimento 5 Stelle.
Fanpage "porta avanti inchieste coraggiose senza paura di disturbare il potente di turno, e oggi più che mai va sostenuta. Perché, se c'è una cosa che la mafia teme davvero, è l'informazione libera. Sono certa che Giorgia Venturini e Fanpage continueranno così: non si piegheranno, e noi siamo con loro", ha aggiunto Flordiia.
Solidarietà anche dall'europarlamentare Pd, Sandro Ruotolo. Venturini è stata "oggetto di una gravissima intimidazione" con "un gesto che richiama i simboli macabri degli anni più bui di Cosa nostra e che oggi, nel 2025, si ripresenta nel cuore della Lombardia, a Monza", sottolinea. La mafia "non è più un fenomeno confinato a Sud: è radicata in tutte le regioni d’Italia e ha trovato terreno fertile anche nel Nord, come dimostrano le inchieste e i processi che hanno svelato riti e giuramenti della ’ndrangheta", rincuora Ruotolo. "Il giornalismo di inchiesta è un presidio di libertà, ma per questo è temuto e osteggiato: dalle mafie, che hanno bisogno di silenzio e oscurità per i propri affari, e da chi in politica preferisce che non ci siano occhi liberi e voci critiche a disturbare il manovratore", insiste.
Il Partito Democratico "è e sarà sempre al fianco dei giornalisti minacciati e difenderà sempre la libertà di stampa", fanno sapere i parlamentari Annalisa Corrado e Arturo Scotto imbarcati su una delle navi della Sumud Flotilla dirette a Gaza. "Per atti intimidatori vergognosi come questo la reazione deve essere forte e determinata, massima solidarietà", ha commentato la deputata dem Eleonora Evi.
Dopo l'episodio Venturini ha sporto denuncia ai carabinieri e ora il caso è nelle mani della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha predisposto un'attività di vigilanza presso le redazione di Fanpage di Milano, dove la giornalista lavora, e presso la sua abitazione.
Anche l'europarlamentare M5a Giuseppe Antoci ha espresso la sua vicinanza alla giornalista: "Conosco Giorgia personalmente e ho avuto modo di apprezzarne l'integrità e il rigore morale, sono certo dunque che non si farà intimorire e non piegherà la schiena. La nostra società ha bisogno di voci libere come la sua per continuare a difendere la legalità e la giustizia", ha sottolineato.
"Quando hanno paura, tentano di fare paura", ha commentato Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi-Sinistra.. "L’intimidazione subita da Giorgia Venturini si inserisce in questo schema attraverso il macabro rituale della testa di capretto. A Giorgia Venturini, alla redazione del format investigativo Confidential e a tutta Fanpage la nostra più completa solidarietà. Non sono soli, accanto a loro c’è una comunità ampia che crede nella luce della verità più che nell’ombra delle minacce", ha affermato. "La mafia si nutre di silenzio e isolamento, ma trova muri invalicabili quando le persone e le realtà si uniscono nella lotta alla paura", ha proseguito la deputata, annunciando che porterà il caso in commissione antimafia.
Il leader di Avs Angelo Bonelli si dice sconcertato per l'accaduto. "Sollecito il Ministero degli Interni e il prefetto affinché sia garantita la tutela giornalista da parte delle forze dell'ordine. Che in Italia i giornalisti che fanno lavoro di inchiesta debbano subire questo livello di minacce stai indicare che ancora la lotta alla criminalità più o meno organizzata deve essere fatta", ha osservato. "Questa dovrebbe essere la vera priorità in uno stato democratico, cioè garantire che i giornalisti possano fare tranquillamente il loro lavoro e non essere minacciati. Interverremo presso il ministro degli Interni affinché garantisca la tutela".
"Colpire chi fa informazione libera e coraggiosa significa colpire la democrazia. Nessuna minaccia potrà zittire chi cerca la verità. Siamo e resteremo al fianco di Giorgia Venturini e di tutti i giornalisti che, ogni giorno, sfidano l’omertà e le mafie con il loro lavoro", hanno dichiarato i componenti del Partito Democratico in Commissione Parlamentare Antimafia Walter Verini, Debora Serracchiani, Enza Rando, Peppe Provenzano, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Franco Mirabelli, Valentina Valente nell’esprimere solidarietà alla giornalista di Fanpage. "Abbiamo subito telefonato a Giorgia Venturini perché il giornalismo d’inchiesta non deve essere lasciato solo. Le mafie minacciano perché temono che si accendano i riflettori sui propri affari. Ogni campanello d’allarme che suona deve essere ascoltato e non deve essere lasciato cadere nel silenzio", hanno sottolineato.
Ai messaggi di solidarietà si è aggiunto Vittorio Di Trapani, il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, che ha definito l'accaduto inquietante "È l'ennesima prova che le mafie non tollerano le luci accese sui loro affari. È indispensabile che tutto il mondo dell'informazione faccia quadrato attorno a Venturini e alla redazione di Fanpage rilanciando i contenuti delle inchieste. Saremo al suo e al loro fianco in ogni sede", ha scritto su Facebook. "Le mafie, e tutti quelli che provano a imbavagliare il giornalismo d'inchiesta, devono sapere che nessun cronista verrà lasciato solo: la reazione sarà collettiva", ha aggiunto. "La reazione degli inquirenti è stata importante. Ma serve fare di più: le istituzioni devono garantire norme a tutela dei giornalisti, della loro sicurezza, perché servono a tutelare il diritto dei cittadini a essere informati", ha concluso.
Insieme a Fnsi, l'Ordine dei giornalisti della Campania "è al fianco di Giorgia Venturini , vittima di intimidazione mafiosa, e di tutta la redazione di Fanpage da sempre presente ed irremovibile sul terreno della legalità e della denuncia".
"Non sarà certo la testa mozzata di un capretto a fermare la ricerca della verità e la denuncia che Giorgia Venturini e tutti i giornalisti d’inchiesta come lei fanno, quotidianamente, per fare luce sui progetti e le azioni della criminalità organizzata in Lombardia e in ogni angolo del nostro Paese", commentano il segretario generale del sindacato dei giornalisti Figec Cisal, Carlo Parisi, e il fiduciario di Milano e della Lombardia, Stefano Biolchini, che si sono schierati al fianco della collega e hanno ringraziato il procuratore Distrettuale Antimafia di Milano, Marcello Viola, "per il tempestivo intervento a tutela della giornalista e della redazione impegnati, in questo periodo, ad accendere con nuova luce i riflettori sulla strage di Capaci e le trame oscure che ancora si celano dietro l’assassinio di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta". Giorgia Venturini "non fa altro che svolgere, con coraggio, competenza e professionalità il proprio lavoro di cronista e giornalista d’inchiesta, mestiere da sempre difficile per chi non si accontenta delle paludate verità ufficiali e si trova a fare i conti con normative stringenti in materia di privacy, accesso alle fonti e tutela della libertà di stampa", sottolineano.
Il lavoro e la grave intimidazione alla collega Venturini "dimostrano che il giornalismo non è in estinzione, ma deve necessariamente rialzare la testa, credere nel proprio ruolo e rivendicare le proprie funzioni attraverso nuovi modelli e una seria formazione, indispensabili per garantire un’informazione professionale di qualità. Certo – concludono Parisi e Biolchini – bisogna mettere i giornalisti nelle condizioni di lavorare in un clima di serenità nel quale chi sbaglia deve giustamente pagare, senza però autocensurarsi preventivamente nel timore di pesanti ripercussioni, soprattutto in sede civile, come da tempo la Figec Cisal ha denunciato con una proposta presentata e discussa in 2ª Commissione Giustizia del Senato dal nostro consigliere Pierluigi Roesler Franz e dal presidente Lorenzo Del Boca. Un caso, questo di Giorgia Venturini, che – conclude Carlo Parisi – sarà posto all’attenzione dell’Organismo permanente di supporto al “Centro di coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, istituito al Ministero dell’Interno, di cui la Figec Cisal dai giorni scorsi è nuovo componente".
L'Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha espresso profondo sdegno e in una nota ha parlato di "un atto vile e inquietante che colpisce non solo una professionista che da anni si dedica con rigore e coraggio all'inchiesta sulle mafie e sulla criminalità organizzata, ma che rappresenta anche un attacco diretto alla libertà di stampa, pilastro fondamentale della nostra democrazia". A Giorgia Venturini "va tutta la nostra solidarietà e vicinanza umana e professionale. La sua determinazione e il suo lavoro sono patrimonio dell'intera comunità giornalistica e civile. Chiediamo alle istituzioni, alla politica e a tutta la società civile una risposta chiara, ferma e immediata: difendere chi racconta le mafie significa difendere la libertà di tutti. L'Ordine dei Giornalisti della Lombardia continuerà a vigilare, a sostenere e a garantire ogni forma di supporto affinché nessuna minaccia possa mai ridurre al silenzio chi esercita il diritto-dovere di informare", hanno aggiunto.
Ferma condanna anche dai i deputati della Lega e componenti della commissione Antimafia Anastasio Carrà e Valeria Sudano. "La libertà di stampa non può essere messa in discussione o taciuta da minacce e violenza. Auspichiamo che venga fatta presto chiarezza su questo episodio inquietante", hanno commentato.