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Giorgia Meloni: “Rispetto Elly Schlein, spero dia una svolta. Sinistra smetta di demonizzare avversari”

“Non mi permetto di dare consigli a Elly Schlein; negli anni ho visto una sinistra impegnata nella demonizzazione degli avversari mentre la politica dovrebbe essere rispetto dell’avversario, non lotta nel fango. Io ho rispetto per Schlein quindi spero che da quella parte della barricata sia lei a imprimere un cambiamento su questo”: lo ha detto Giorgia Meloni in un’intervista tv.
A cura di Annalisa Girardi
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"La sinistra si è indignata perché ho detto che le tasse non sono una cosa bellissima, ma lo confermo. Non accetto lezioni dalla leader del Pd, che dice che la sanità è bellissima e si paga con le tasse. Sono d'accordo, ma le lezioni anche no perché è stato questo governo a portare il fondo sanitario al suo massimo storico". Lo ha detto Giorgia Meloni, in un'intervista ad Agorà su Rai 3, rispondendo alle accuse del Partito democratico in materia fiscale. "Il 2023 è stato l'anno record nel recupero dell'evasione fiscale, l'Agenzia delle entrate ha recuperato quasi 25 miliardi, 4,5 miliardi in più dell'anno precedente. Allora se noi siamo amici degli evasori, chi c'era prima cosa dovrebbe essere?", ha aggiunto la presidente del Consiglio, ribadendo la sua idea di "fisco che non opprime famiglie e imprese".

Meloni ha proseguito il suo ragionamento sul Partito democratico, parlando direttamente della segretaria: "Non mi permetto di dare consigli a Elly Schlein; negli anni ho visto una sinistra impegnata nella demonizzazione degli avversari mentre la politica dovrebbe essere rispetto dell'avversario, non lotta nel fango. Io ho rispetto per Schlein quindi spero che da quella parte della barricata sia lei a imprimere un cambiamento su questo", ha detto.

Non solo i rapporti con l'opposizione: nell'intervista ad Agorà Meloni ha parlato anche di quelli con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affermando che "sono ottimi e lo ringrazio perché non fa mancare mai il suo sostegno non tanto al governo ma alla nazione". E ancora: "È un rapporto che gestiamo direttamente, personalmente, quelli che brigano per comprometterlo temo che resteranno delusi".

Parlando poi della riforma del premierato, Meloni ha sottolineato che "entrerà in vigore in ogni caso nella prossima legislatura, prevedibilmente nel 2028". In quel momento lei stessa potrebbe non essere più a Palazzo Chigi e il mandato di Mattarella starà volgendo al termine, ma "la riforma non riguarda né Giorgia Meloni né il presidente Mattarella, non riguarda il presente ma il futuro della nazione ed è su questo che gli italiani saranno chiamati a decidere". Quindi un rinnovato affondo a sinistra: "Vedo una sinistra allo sbando che cerca di schermassi dietro l'autorevolezza del presidente perché non sa spiegare la prossima contrarietà alla riforma e quindi cercano altre ragioni".

Sulla questione dossieraggio Meloni ha affermato: "Sono assolutamente convinta che conosciamo la punta di un iceberg più che preoccupata sono molto indignata di qualcosa che aleggiava, abbiamo visto particolarmente in quest'anno le cose a orologeria, le paginate: penso che bisogna andare fino in fondo penso che la questione sia molto più ampia, penso che ci siano gruppi di potere che hanno utilizzato le informazioni riservate per fare gli interessi propri. Penso che non sia possibile che accada in Italia, bisogna andare fino in fondo, tirare fuori tutti i responsabili e soprattutto i loro mandanti".

La presidente del Consiglio si è poi soffermata sul viaggio in Egitto insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per l'accordo sui migranti: "Il senso del viaggio in Egitto? Sei leader europei, compresa la presidente della Commissione europea, in Egitto su una proposta italiana. Abbiamo visto realizzare quello che l'Italia ha proposto dall'inizio del mandato di questo governo, un rapporto e una cooperazione completamente nuova con i Paesi africani, in particolare con il Nordafrica, che parla di sviluppo, investimenti di cooperazione da pari a pari e che consente di risolvere anche problemi come quello dell'immigrazione irregolare. Penso che dovremmo essere fieri che la nostra proposta sia quella della realtà europea e sembra funzionare".

Infine, Meloni ha concluso parlando di sé e della sua permanenza al governo, : "C'è solo una persona al mondo che potrebbe convincermi a fare una scelta del genere ed è mia figlia Ginevra: se dovessi rendermi conto che lei sta pagando un prezzo troppo alto. È una domanda che a volte mi faccio ma è una bambina forte, intelligente e comprensiva, stiamo facendo del nostro meglio per non perderci in questa tempesta. Rinuncerò quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso degli italiani, non potrei più se non avessi più la libertà di incidere, non sto qua a sopravvivere, non tutto riesce perfettamente, non sempre vinci ma devo sapere che sto cambiando qualcosa".

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