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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Giorgetti affonda definitivamente Draghi Presidente della Repubblica: “Nessuno lo vuole votare”

Il ministro dello Sviluppo Economico, intercettato dalle telecamere di Fanpage.it, ha chiuso le porte alla candidatura di Mario Draghi al Quirinale: “Dicono che nessuno lo vuol votare, quindi se nessuno lo vota è difficile che diventi Presidente della Repubblica”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La candidatura di Mario Draghi al Quirinale sembra essere tramontata definitivamente. Da questa mattina si rincorrono le voci sul presidente del Consiglio, in corsa – anche se non ufficialmente – per l'elezione a Presidente della Repubblica. Dopo giorni in cui sembrava l'unica alternativa credibile per succedere a Sergio Mattarella, le quotazioni di Draghi stanno crollando ora dopo ora. A confermare questa tendenza è stato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha commentato alle telecamere di Fanpage.it: "Draghi? Dicono che nessuno lo vuol votare, quindi se nessuno lo vota è difficile che diventi Presidente della Repubblica". Poche parole, ma chiare su quanto sta succedendo in queste ore intorno al presidente del Consiglio.

Nel frattempo crescono le quotazioni di altri due candidati, che continuano ad essere coperti. La prima è la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, su cui il centrodestra ancora non si è esposto direttamente per non bruciarla, ma che potrebbe rappresentare la candidatura vera e forte della coalizione, che però difficilmente riuscirebbe a ottenere voti dal centrosinistra. Domani ci sarà il quarto scrutinio, che comporta che il quorum scenderà a 505 dai 673 attuali. Ci saranno più margini per provare a imporre il proprio candidato, raccogliendo voti dalle altre forze politiche. Significherebbe, però, uno strappo nella maggioranza di governo, cosa che il Partito Democratico su tutti sembra voler evitare in questo momento.

C'è poi un altro nome che da questa mattina viene rilanciato spesso: è quello di Pier Ferdinando Casini. Sempre il ministro leghista, interpellato sull'ipotesi dell'ex presidente della Camera, ha risposto con una battuta che però lascia intendere che qualcosa bolle in pentola: "Eh Casini – ha sospirato – quando c'è casino…"

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