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Gianfranco Rotondi fa rinascere la Democrazia Cristiana contro il sovranismo

Oggi alla Camera dei Deputati è stato presentato il patto federativo programmatico tra i partiti di ispirazione democristiana. È il “primo passo verso la ricostruzione dell’unità della Dc. Base del documento sono i principi dell’umanesimo cristiano contrapposto alle chiusure sovraniste e nazionaliste”, recita una nota della federazione Dc.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi alla Camera dei Deputati è stato presentato il patto federativo programmatico tra i partiti di ispirazione democristiana. È il "primo passo verso la ricostruzione dell'unità della Dc", si legge in una nota diffusa questa mattina. Base del documento sono i principi dell'umanesimo cristiano contrapposto alle chiusure sovraniste e nazionaliste. L'iniziativa è stata lanciata da Gianfranco Rotondi, presidente della federazione Dc, Mario Tassone segretario del Cdu, Giorgio Merlo di Rete Bianca e Renato Grassi, segretario della Dc storica.

"Non siamo mai spariti" ha detto Rotondi, che ha sempre creduto nella rinascita del partito. "Siamo molto ottimisti perché io sento che c'è una nostalgia crescente nel Paese per un partito e una storia gloriosa. Basta vedere il mio profilo Twitter. I commenti che ricevo, soprattutto da gente di sinistra, sono decisamente interessati. Questo governo sta inevitabilmente facendo rimpiangere il passato", ha detto Rotondi in un'intervista a Repubblica.it. Secondo Rotondi si tratta soprattutto di elettori di sinistra: "Io non sono mai stato un democristiano di sinistra, sono sempre stato un moderato del centrodestra ma è chiaro che con questo governo abbiamo davanti scenari nuovi. Praterie. Lo dico anche al presidente Berlusconi. Dovrebbe resettare il messaggio. Il presidente dice che i 5 Stelle sono brutti sporchi e cattivi. Noi invece diciamo che anche la Lega è brutta sporca e cattiva. Per questo ci considerano credibili". Secondo l'ex ministro Salvini al momento ha occupato tutto lo spazio a destra.

Il banco di prova per la nuova Dc saranno le elezioni regionali in Abruzzo: sulla scheda tornerà il simbolo e il nome della Democrazia Cristiana. "Abbiamo fatto un accordo con l’Udc di Lorenzo Cesa, quindi per la prima volta potremo presentare lo Scudo crociato" spiega l’ex ministro, anche se "l’Udc può usare il simbolo". Ma stavolta la "nuova" Dc e l’Udc si presenteranno insieme: "È un debutto, se avremo successo vedremo di riproporlo anche in altre occasioni".

"A Montecitorio sono l’unico deputato che si dichiara democristiano", ha aggiunto. Ma "il vento sta cambiando e senza megalomanie sono convinto che ci sia spazio per un partito moderato che si ispiri ai valori cristiani. Sono molto ottimista. C'è un ritorno di simpatia inaspettata, dovuta in gran parte a questo governo. Vedremo".

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