Gay Pride Roma 2014, le associazioni: “Renzi, mantieni le promesse”

Gli hanno chiesto di metterci la faccia, con un video e l’hashtag lanciati sul sito della manifestazione, ora gli organizzatori del Roma Pride hanno portato, oggi pomeriggio in Piazza della Repubblica, un cartone a grandezza naturale del premier, Matteo Renzi. "Ironicamente lo portiamo al Pride. Con il suo 40% dovrebbe lottare per i nostri diritti. Per ora, nonostante le promesse della campagna elettorale non ha fatto nulla. Speriamo che cambi verso", spiega il presidente del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. "Finora nonostante le promesse in campagna elettorale, non ha fatto ancora nulla. Ci auguriamo che, anche se non sarà presente fisicamente al Pride, Renzi cambi verso". Il presidente del Consiglio si era espresso su ynioni civili, step child, legge contro omotransfobia e ius soli: “parole rimaste sulla carta, impegni disattesi” che sarebbero invece “indispensabili alla rinascita economica e civile del nostro Paese”, spiegano gli organizzatori. Tra loro anche le associazioni LGBTQ, Udu e rete Studenti Medi. “Oggi saremo in piazza al Pride di Roma, in difesa dei diritti e contro le discriminazioni. Il progresso culturale del nostro Paese passa anche di qui, attraverso l'affermazione che siamo tutti uguali, che abbiamo tutti pari dignità, nel riconoscimento delle nostre diversità. Riteniamo sia un passo fondamentale anche per sconfiggere il bullismo omofobo dilagante nelle nostre scuole”, spiega in una nota Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi.
Gay Pride 2014, Marino presente. Il Governo no
Il corteo si muoverà oggi alle 15 da piazza della Repubblica per raggiungere entro le 20 largo Corrado Ricci. Ci sarà il sindaco Ignazio Marino: "Non ci devono essere diritti speciali per qualcuno – ha detto oggi -. Il valore che unisce tutti gli esseri umani è l'amore che deve fare premio su qualunque altra cosa". Prima di lui, solo un sindaco aveva preso parte alla manifestazione: Francesco Rutelli nel 1994. Non ci saranno però esponenti del Governo al Gay Pride. Non ci sarà neanche Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme e ai rapporti con il Parlamento, da sempre in prima fila per i diritti LGBT e dichiaratamente gay. “Fino a venerdì sono fuori per impegni elettorali, se dovessi partecipare, lo farei a titolo personale. Ma il 28 giugno penso di essere a Londra per la parata”. Presente invece, tra gli altri, il governatore della Puglia e leader di Sel Nichi Vendola.
Il sindaco: "Presto le unioni civili"
La presenza al Gay Pride non lo risparmia però da qualche critica: "Al Comune di Roma chiediamo il mantenimento dell'impegno preso sull'istituzione del registro delle Unioni Civili e che, come hanno già fatto Fano, Grosseto e Latina, trascriva i matrimoni tra persone dello stesso sesso che si sono celebrati all'estero. Il Consiglio Comunale e gli ufficiali dell'anagrafe si sveglino!". Lo dice il portavoce della manifestazione, Andrea Maccarrone. Ma è lo stesso Moari a replicare alle critiche dicendo, a margine del corteo: "Subito dopo il voto sul bilancio calendarizzeremo in Consiglio comunale la delibera sulle unioni civili, ma non è sufficiente. Dobbiamo spingere sul Parlamento affinché l'Italia superi questa vergogna di essere rimasta indietro rispetto al resto dell'Unione europea".