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Formigoni, la Polizia spiega: “Usava contanti di ignota provenienza”

Il “Celeste” spendeva migliaia di euro cash, senza che mai prelevasse da uno dei suoi tanti conti correnti. Da dove proveniva quel denaro?
A cura di Davide Falcioni
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A giudicare dalla piega che stanno prendendo le indagini su Formigoni, si direbbe che al "Celeste" sia capitata la stessa sorte di Pinocchio. Una parte del denaro contante speso, infatti, sembra non avere origini chiare. Come fosse stato raccolto da un albero "colmo di zecchini d'oro" lasciato sulla strada da un gatto e una volpe provvidenziali. Tra la contabilità analizzata dagli investigatori, infatti, spuntano voci bizzarre: ad esempio l'iscrizione del presidente uscente al Sacro Ordine militare Costantiniano di San Giorgio, per 280 euro che però non risultano essere mai stati prelevati dai suoi conti correnti. Vabbè, poca roba, si dirà. Ma secondo la Polizia Giudiziaria sono molti gli esborsi da un "chissà dove", e intrigano non poco: "L'esame dei rapporti bancari – spiegano gli inquirenti – svolto sinora ha posto in evidenza come, pur in assenza di prelievi dai conti correnti, Formigoni avesse significative disponibilità di denaro del quale non è nota la provenienza. L'esame dei conti permette pacificamente di costatare come, di fronte a un elevato tenore di vita di Formigoni, non risultino, dall'analisi di ogni singolo conto esaminato, uscite o addebiti riconducibili a tali importanti spese, ma neppure – ed è il dato più significativo – conciliabili con le necessità quotidiane di una ‘comune' persona".

E in effetti dai verbali emerge come lo stile di vita di Formigoni sia lontano anni luce da quello di un cittadino qualsiasi. Ad esempio le spese per le vacanze in yacht, o quelle del 2008 a Lavagna (5500 euro), più le varie ed eventuali. I verbali dicono che "le indagini permettono di affermare che parte delle provviste di denaro create attraverso i pagamenti illeciti ricevuti da Maugeri e San Raffaele a favore di Piero Daccò e Antonio Simone sono state utilizzate per l'acquisto, il noleggio e la gestione di imbarcazioni di lusso diverse da quelle utilizzate da Daccò e dalla sua famiglia (almeno tre yacht dal 2007 al 2011) per essere messe a disposizione in maniera più che prevalente di Roberto Formigoni e Alberto Perego".

Ma gli yacht non sono tutto, si sa. E' bene ogni tanto anche stare coi piedi per terra. Forse per questo Formigoni prestò alla sua ex fidanzata Emanuela Talenti cospicue somme di denaro, sia attraverso bonifici che cash, per l'acquisto di una casa dal prezzo di 630mila euro. E' stata la donna a confermarlo: "Formigoni  –  dice  –  mi diede un contributo, per l'acquisto di un appartamento, di circa 135.000 euro (…) è stato da parte di entrambi un grande amore vero, pulito e lontano dai riflettori mediatici". Durato, a suo dire, dal '97 sino al 2005, con "strascichi " (parola sua) sino al 2009, tutto documentabile. "Al quotidiano Repubblica, che dice che io continuavo a chiedergli denaro, chiedo quali siano le fonti di una simile e grave deduzione". Prendiamo atto che erano regali spontanei: e se adesso, prima delle elezioni, venisse anche spiegato al cittadino comune da dove Formigoni prelevava i contanti da dare alla fidanzata, sarebbe tutto di guadagnato in trasparenza.

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