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Flotilla, Scuderi a Fanpage: “Il Parlamento Ue non ha condannato le violazioni del diritto da parte di Israele”

Gli equipaggi della nuova Flotilla, ancora detenuti in Israele, devono tornare a casa subito. Ma il Parlamento europeo si rifiuta di prendere posizione a riguardo e nega un dibattito. È la denuncia di Benedetta Scuderi a Fanpage.it.
A cura di Annalisa Girardi
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Gli attivisti della Freedom Flotilla e della Thousand Madleen si trovano ora, dopo essere stati intercettati e sequestrati in acque internazionali alcuni giorni fa, in un centro di detenzione israeliano. E probabilmente hanno subito trattamenti degradanti e disumani. Esattamente come accaduto con la Global Sumud Flotilla. “Siamo stati intercettati, siamo stati fondamentalmente rapiti, è stato un atto di pirateria da parte di Israele – ricorda a Fanpage.it l’eurodeputata Benedetta Scuderi – Ci hanno portato forzatamente al porto di Ashdod, dove è iniziata la procedura di identificazione e di perquisizione. Poi la maggior parte degli equipaggi è stata trasportata in un carcere di massima sicurezza dove vengono detenuti i detenuti politici palestinesi e lì le persone hanno subito dei trattamenti disumani e degradanti con privazione di acqua e cibo. Ci sono state anche violenze in alcuni casi e questo è lo stesso trattamento che è avvenuto nella seconda flottiglia che è stata bloccata. Due giorni fa le persone sono state anche in quel caso catturate in acque internazionali. Sono state portate al porto di Ashdod ora sono detenute illegalmente nel carcere di massima sicurezza”.

Scuderi poi ha proseguito: “Tra queste c'è anche una mia collega, una eurodeputata dei Verdi, Melissa Camara. E ed è proprio sulla base di questo che abbiamo chiesto un dibattito su quanto stava succedendo in quelle ore a bordo della seconda flottiglia, per poi discutere anche di quanto era successo a noi della prima flottiglia. Con altre quattro deputate abbiamo fatto questa richiesta al Parlamento europeo, abbiamo chiesto di parlare delle violazioni gravissime del diritto internazionale e del diritto marittimo perpetrate da Israele e di quanto era successo a cittadine e cittadini europei, a europarlamentari e in generale a 400 civili provenienti da tutto il mondo”.

La richiesta di Scuderi però è stata rifiutata e il dibattito in sede plenaria è stato, di fatto, negato. Non solo il dibattito non è avvenuto, ma così facendo, ha precisato l’eurodeputata, Strasburgo ha evitato di assumere una posizione ufficiale a riguardo: “Non solo non abbiamo alcun posizionamento ufficiale da parte del Parlamento, né di nessuna delle istituzioni europee rispetto a quello che avvenuto ai propri cittadini a propri deputati, ma non abbiamo neanche potuto discuterne nell'Aula di massima espressione della democrazia europea. Che è appunto la la plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo”.

Scuderi ha quindi ribadito che nelle ultime settimane si sono susseguite mancanze su mancanze, da  parte delle istituzioni, nei confronti della Flotilla e di Gaza. “Non c'è stata una condanna vera e propria delle violazioni del diritto portate avanti da Israele, non c'è stata una una conseguenza a quanto avvenuto, anzi la responsabilità è stata sempre messa su chi era su quelle barche (invece che sul governo che  ha attaccato quelle barche e catturato quelle persone”, ha detto l’eurodeputata dei Verdi.

Per poi concludere: “Dopo aver portato avanti un genocidio a Gaza per due anni, è chiaro che per i nostri governi Israele ha la possibilità di fare ciò che vuole impunemente. Ha continuato a non rispettare il diritto umanitario e il diritto marittimo. E questo ci deve far pensare a come si sta portando avanti questo accordo di pace, che noi accogliamo con grandissima felicità. Per quanto riguarda la tregua, per quanto riguarda quello che sta succedendo ora, pensiamo che sia necessario un cessate il fuoco e siamo felici che ci sia, ma allo stesso tempo ci deve far riflettere sulla sua sostenibilità. Perché se continuiamo a pensare che Israele possa non rispondere delle proprie responsabilità nei confronti di grande grandissime violazioni del diritto internazionale, dei crimini di guerra, è difficile immaginare che questa pace possa essere duratura e sostenibile. Abbiamo bisogno di una pace abbiamo bisogno di una pace giusta ed è questo quello che per cui continueremo a mobilitarci. Io spero che le mobilitazioni continuano continuino la sensibilizzazione continui per tenere alta l'attenzione su Gaza ma anche sulla Cisgiordania che non è minimamente toccata dagli accordi di pace e riuscire a far sì che questo accordo possa diventare perché ad oggi non lo è, un accordo giusto per il popolo oppresso".

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