Flotilla, Crosetto: “Inviamo anche nave Alpino, ma non possiamo proteggerli se entrano in acque israeliane”

Il ministro della Difesa Crosetto ha tenuto un'informativa alla Camera sulla situazione a bordo della Global Sumud Flotilla e sull'evoluzione della situazione sul fronte orientale europeo. Le barche della Flotilla hanno subito nella notte tra martedì e mercoledì un attacco gravissimo, non ancora rivendicato, con uno sciame di droni, materiale urticante e bombe sonore. Almeno dieci barche sono state danneggiate, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Dopo il grave episodio il ministro della Difesa nella notte ha avuto interlocuzioni con il capo di Stato Maggiore e con la presidente del Consiglio Meloni che si trova a New York, e ha deciso di attivare la nave della Marina Militare Fasan, che si trovava in navigazione a Nord di Creta. Anche perché alla missione partecipano 58 italiani al momento.
In Aula oggi Crosetto ha ribadito la posizione già esplicitata ieri da Meloni, e cioè ha richiamato alla responsabilità i membri della missione, compresi i parlamentari, affinché accettino la proposta di mediazione del governo: consegnare tutti gli aiuti a Cipro, affidandoli alle parrocchie del Patriarcato latino a Cipro; da lì il materiale verrebbe trasportato al porto di Ashdod in Israele e poi, attraverso un corridoio aperto dalle Misericordie, verrebbe portato a Gaza.
Il ministro Crosetto nel suo discorso ha condannato ancora una volta gli attacchi, e ha ricostruito i fatti, annunciando anche l'invio di una seconda nave della Marina Militare, cioè la nave Alpino, che raggiungerà la fregata Fasan già sul posto da ieri sera, e "che dispone di altre capacità casomai servissero", ha detto Crosetto.
"Nella notte tra il 23 e il 24 settembre, secondo quanto denunciato dagli organizzatori della Global Sumud Flotilla, il convoglio umanitario diretto a Gaza, è stato oggetto di un attacco in acque internazionali a ud di Creta al momento non rivendicato; una decina di imbarcazioni, forse di più, sono state colpite, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Tra coloro che navigano nella Flotilla ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed europarlamentari: è evidente quindi, che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna per quanto accaduto: azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili", ha ribadito Crosetto.
"L'episodio richiama dunque con forza i valori fondamentali della nostra Repubblica. Il rispetto del diritto internazionale, la tutela della vita umana, la difesa della libertà di espressione e di manifestazione pacifica", ha detto ancora il ministro della Difesa. "Ho già ricordato pubblicamente – ha aggiunto – che in democrazia qualunque manifestazione e forma di protesta deve essere tutelata quando si svolge nel rispetto delle regole e del diritto internazionale, e non possono essere soffocate con violenza".
"Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Fottiglia, ieri notte alle 3.50, ero in Estonia, per motivi di politica e sicurezza internazionale che non sfuggono nessuno di voi, dopo un confronto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo un'analisi anche dal punto di vista giuridico della situazione, dopo aver condotto una valutazione e aver sentito il Presidente del Consiglio che si trovava a New York, ho autorizzato l'intervento immediato della Fregata Multiruolo Fasan della Marina Militare, che già si trovava in navigazione a nord di Creta, nell'ambito dell'operazione Mediterraneo Sicuro, approvata con la delibera missione da questo Parlamento", ha detto ancora Crosetto.
"La fregata Fasan – ha detto ancora il ministro – ha raggiunto l'area dove navigava la Global Flottiglia per eventuali attività di soccorso, assistenza, protezione alle persone che dovessero essere in pericolo. Di questa decisione ho infermato immediatamente l'addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore e l'addetto militare a Tel Aviv, l'unità di crisi della Farnesina".
"Successivamente, mi sono permesso di porre una domanda e di muovermi sulla base di questa domanda: è proprio necessario mettere a repentaglio l’incolumità di cittadini italiani per far giungere gli aiuti a Gaza? E mi sono attivato anche mettendomi in contatto con molti parlamentari", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, in continuità con quanto espresso ieri sera da Meloni, la quale ha accusato i parlamentari sulla Flotilla, ‘colpevoli' di mettere in in difficoltà il governo italiano e le istituzioni.
Quindi Crosetto ha rivendicato gli sforzi del governo italiano per far arrivare gli aiuti a Gaza: "Siamo in grado ancora oggi di far giungere in poche ore, in piena sicurezza, tutti gli aiuti che la Flotilla sta portando". Il ministro di Fdi ha dunque aggiunto che il governo è stato "in prima linea nell'alleviare le sofferenze della popolazione civile colpita da Hamas. Centinaia di palestinesi hanno ricevuto cure, assistenza sanitaria".
"Ho chiesto fino a che punto voleva spingersi la Flotilla e se doveva essere o no una nostra preoccupazione il fatto che questa operazione potesse, una volta entrata nelle acque israeliane, essere pericolosa per le persone a bordo. Ci siamo chiesto cosa il governo, cosa la Difesa potesse fare per arrivare a un punto di non ritorno: quello che abbiamo potuto fare era di inviare una nave in questo momento, alla quale si aggiungerà un'altra nave, Alpino, che è già partita e che dispone di altre capacità, casomai servissero, ma non è nostra intenzione muovere le navi militari per porre guerra a un paese amico", ha affermato.
"Non possiamo proteggere la Flotilla al fuori delle acque internazionali, corrono rischi"
"Noi siamo lì a tutelare i cittadini italiani come lo siamo stati, come lo sono le navi della Marina militare quando ci sono situazioni di pericolo nel Mar libico per i pescatori italiani quando si avvicinano troppo alla costa libica. È lo stesso meccanismo di tutela che parte e che parte sempre. Ma il nostro obiettivo adesso deve essere un altro, prendere atto e far capire i rischi che si possono correre, che possono correre indipendentemente dal fatto che stiano andando a fare del bene", ha continuato Crosetto. "Ma la possibilità di reazione una volta che saranno al di fuori delle acque internazionali e entreranno nelle acque di un altro Stato che considera quest'operazione della Flottiglia quasi un atto ostile. E allora ci stiamo muovendo, ci eravamo già mossi nei giorni scorsi, avendo e avevamo convinto il governo israeliano di dare una base in cui i beni avrebbero potuto essere scaricati, è stato rifiutato dai rappresentanti della Flottiglia", ha segnalato il ministro.
La trattativa avviata dal governo italiano per la consegna degli aiuti a Gaza
"C'è un altro tentativo adesso di coinvolgere Cipro con la CEI, con la Chiesa, in modo tale che gli aiuti siano dati alla Chiesa sia la Chiesa a trasferirli a Gaza. Ringrazio il ministro (degli Esteri) Antonio Tajani per l'attività che sta conducendo da giorni da questo punto di vista. L'obiettivo è quello di aiutare a far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e contestualmente tutelare ognuna delle persone che sono a bordo della Sumud Flotilla. Questo è quello che ci siamo imposti, questo è il modo con cui ci siamo mossi e con cui ci muoveremo anche nelle prossime ore".
"A tutti noi sta a cuore il destino degli italiani. Quello che io vorrei è che gli aiuti che la Flotilla sta portando a Gaza arrivassero a Gaza e che nessuna delle persone sulle imbarcazioni che sono coinvolte possano avere danni. Su questo stiamo lavorando, per questo una nave è andata per ogni evenienza e si è avvicinata alla flotta, una nave italiana", ha detto il ministro della Difesa.
"Stiamo trattando e stiamo cercando di trovare una via d'uscita che consenta di ottenere il massimo risultato con l'arrivo degli aiuti a Gaza e dall'altra parte non faccia correre nessun pericolo agli italiani e non solo ai parlamentari – ha aggiunto – Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente. Questo possiamo farlo soltanto interloquendo con tutti gli attori in campo, dai rappresentanti della Flotilla e su questo chiedo un vostro aiuto, perché è il nostro compito, non solo del Governo, di far sì che non accada nulla di male a nessuno delle persone che sono sopra, indipendentemente dalle idee e dalle contrapposizioni politiche. Non è nostro interesse in questo momento giudicare le contrapposizioni politiche, il nostro interesse è far sì che arrivino gli aiuti a Gaza e che nessun cittadino, italiano o non italiano, abbia conseguenze da quella che è stata soltanto un'azione che non aveva scopo di riportare del male a nessuno".
"Il clima è preoccupante – ha sottolineato -E voglio usare questo momento per trasmettere a tutti quelli che sono a bordo delle navi che il clima è preoccupante e noi non siamo in grado, una volta usciti dalle acque internazionali, ed entrati in quelle di un altro Stato, di garantire sicurezza. Né noi, né nessun altro Paese al mondo".
Fdi contro gli attivisti della Flotilla: "Perché mettere a rischio i nostri militari?"
Durante gli interventi in Aula, successivi all'intervento di Crosetto, ha preso la parola la deputata di Fdi Paola Chiesa, che ha puntato il dito contro la scelta del governo di inviare una nave della Marina Militare come deterrenza, per dare assistenza agli italiani a bordo della Flotilla. L'intento di Chiesa è quello di contestare la protezione che è stata assicurata ai membri della Flotilla, nonostante sia stata una scelta "giusta" da parte del ministro, secondo la deputata.
"Abbiamo dimostrato che l'Italia non si gira dall'altra parte quando si tratta di tutelare i nostri connazionali, anche quando si tratta di connazionali che sono partiti con la Flotilla e forse da quella Flotilla non vogliono sbarcare, cercando in tutti i modi di non essere in sicurezza", ha detto Paola Maria Chiesa di Fratelli d'Italia in Aula. "Il nostro ministro della Difesa – ha aggiunto – ha agito subito, quella notte dopo essersi confrontato con il capo di Stato maggiore della Difesa Luciano Portolano e dopo aver sentito subito la premier, non dopo le proteste in aula delle opposizioni che hanno occupato i banchi del Governo, un gesto irresponsabile dopo quello che è successo lunedì, quando attivisti hanno usato il dramma di Gaza per distruggere la Stazione centrale di Milano". Prima di essere interrotta dalla contestazione delle opposizioni, la deputata di Fdi si è domandata: "Dove vuole arrivare davvero la Flotilla? Perché invocare la presenza dei nostri militari in acque internazionali? Perché esporli a rischi?", ha domandato tra le proteste delle opposizioni, la deputata Chiesa. "Perché si vuole invocare l'articolo 5 della Nato, perché si continua a pretendere la presenza dei militari, perché non consegnare gli aiuti umanitari in poco tempo? A noi sfugge il perché, perché questo è il tempo della responsabilità e i parlamentari imbarcati dovrebbero dare l'esempio", ha concluso Chiesa.