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Fisco, Meloni dice il cittadino non è un suddito da vessare: “Commercianti non sono evasori”

Il Fisco deve essere “alleato di chi produce e non considerare più un imprenditore, un commerciante, un artigiano come un evasore fino a prova contraria”. Lo dice Giorgia Meloni in un videomessaggio inviato all’assemblea di Confesercenti, affermando di voler cambiare approccio basandosi sull’assunto per cui “il cittadino non è un suddito da vessare”.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni torna a parlare di come vada cambiato il rapporto tra Fisco e cittadino. Che, afferma, "non è un suddito da vessare". In un videomessaggio inviato all'Assemblea annuale di Confesercenti a Venezia la presidente del Consiglio ha ribadito – come già sostenuto più volte – che imprenditori e commercianti non vadano considerati a priori come degli evasori: "Essere al fianco di chi, come voi, rappresenta un pezzo importante dell'economia italiana vuol dire anche costruire un fisco alleato di chi produce e che non considera più un imprenditore, un commerciante, un artigiano come un evasore fino a prova contraria. Noi vogliamo cambiare approccio, vogliamo affermare una cosa semplice: il cittadino non è un suddito da vessare e il rapporto con lo Stato deve basarsi sulla fiducia e sulla collaborazione".

La leader di Fratelli d'Italia ha quindi proseguito sottolineando di aver messo nero su bianco la sua visione – così come quella degli alleati di governo – nella riforma fiscale, facendole trovare "la sua attuazione concreta in alcune norme molto importanti". Meloni ha fatto riferimento in particolare a "all’estensione del concordato preventivo ai contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo". Per poi aggiungere: "È da qui che l’Italia deve e può ripartire. Dalla fiducia reciproca, dalla capacità di riscoprirsi parte di una comunità, di pensare ciò che si fa ogni giorno come parte di un progetto più grande, come parte di un progetto più alto. È un sentimento che in passato ha reso l’Italia ciò che è e che oggi noi dobbiamo saper recuperare. Perché il Governo potrà adottare le norme migliori del mondo, le più efficaci e le più giuste, ammesso che sia capace di farlo, ma tutto sarà inutile se gli italiani non sapranno riscoprire l’orgoglio di sé stessi, la consapevolezza delle proprie capacità".

Meloni non ha parlato solo di Fisco, ma anche di innovazione e delle nuove opportunità e sfide che si aprono al settore: "Penso su tutti all’avvento del commercio elettronico e alle grandi piattaforme online: un’innovazione che la pandemia ha contribuito ad accelerare in modo determinante e che, come tutti i cambiamenti, se non è adeguatamente governato, può portare insieme a grandi opportunità anche enormi rischi. È un cambiamento che è ancora in atto, sul quale è necessario dal mio punto di vista trovare un giusto equilibrio per fare in modo che il suo impatto sul nostro sistema economico e produttivo sia sostenibile. Certo, noi possiamo contare su due punti di forza: la capacità di fare rete dei commercianti e degli artigiani italiani e la straordinaria potenza del Made in Italy, un brand globale di cui i colossi del commercio non possono fare a meno e che nessun altro è in grado di eguagliare".

E ancora, concludendo: "Nessun commercio elettronico o colosso del web potrà mai sostituire la funzione culturale e sociale che ricoprono i commercianti, gli artigiani, esercizi di vicinato. Voi siete dei presidi di sicurezza e di socialità, il principale antidoto alla desertificazione delle nostre strade, allo spopolamento dei nostri borghi. In questo compito non potete essere ovviamente lasciati da soli e noi siamo convinti che lo Stato debba fare la sua parte".

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