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Fino a un anno di carcere ai genitori che impongono ai figli la dieta vegana

E’ quanto prevede una proposta di legge presentata dalla deputata di Forza Italia Elvira Savino, secondo cui la dieta vegetariana, in particolare quella vegana, “è carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega 3”, tutti elementi importanti per un corretto sviluppo.
A cura di Davide Falcioni
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Un anno di reclusione per i genitori che impongono ai figli di età inferiore a 16 anni una dieta vegana. E' quanto prevede una proposta di legge a firma della deputata di Forza Italia Elvira Savino, intenzionata a dichiarare guerra a padri e madri che sottoporrebbero ai figli a un regime alimentare privo di elementi nutritivi essenziali. La proposta, che verrà discussa in Parlamento, prevede fino a un anno di carcere a chi impone ai figli un regime alimentare squilibrato, con pene che diventano assai più severe qualora il figlio – minore di 16 anni – subisca danni permanenti o la morte in seguito alla dieta.

Secondo la parlamentare azzurra "ormai da anni e, in modo particolare, nell’ultimo decennio si è andata diffondendo in Italia la credenza che una dieta vegetariana, anche nella sua espressione più rigida della dieta vegana, apporti cospicui benefìci alla salute dell’individuo. Nulla v’è da obiettare – prosegue la Savino nella premessa alla proposta di legge – se chi sceglie questo stile alimentare è un adulto, consapevole e capace di autodeterminarsi comprendendo le conseguenze delle proprie azioni e assumendone la responsabilità. Il problema sorge, tuttavia, quando a essere coinvolti sono i minori. Molte volte – assicura la deputata – infatti, soprattutto ai figli minori di genitori che seguono diete vegane o vegetariane, viene imposta un’alimentazione che esclude categoricamente e imprudentemente alimenti di origine animale e loro derivati”.

Secondo la Savino la dieta vegetariana, e in particolare quella vegana, “è carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega 3”, tutti elementi importanti per un corretto sviluppo. Per questo la proposta vuole “stigmatizzare definitivamente le condotte alimentari incaute e pericolose imposte dai genitori, o da chi ne eserciti le funzioni, a danno dei minori di età”. La proposta all'esame del Parlamento intende modificare l’articolo 572 del codice penale (quello sui maltrattamenti ai familiari e conviventi) che punisce chiunque “impone o adotta nei confronti di un minore degli anni sedici, sottoposto alla sua responsabilità genitoriale o a lui affidato per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore stesso è punito con la reclusione fino a un anno”. Pena che aumenta qualora dalla dieta “derivi al minore una malattia o una lesione personale permanente". In questo caso si rischiano da due anni e sei mesi a quattro anni, mentre in caso di morte la pena è della reclusione da quattro a sei anni.

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