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Fine vita, non passa in Veneto pdl su suicidio assistito: Cdx si spacca, Zaia a favore, Fdi e Fi contrari

Non passa in Consiglio regionale del Veneto il progetto di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, iniziativa dell’Associazione Coscioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Non passa in Veneto la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, ‘Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito', proposta dall'associazione Luca Coscioni', affrontata oggi in un lungo dibattito dal Consiglio regionale del Veneto. Ai 22 voti contrari si sommano i 3 astenuti che valgono anch'essi come un no. Il bilancio quindi è di 25 no ed altrettanti voti a favore. C'è stata anche un'assenza.

Erano in votazione 5 articoli: quando è stato bocciato il secondo – dal titolo ‘Assistenza sanitaria in ogni fase del percorso di suicidio medicalmente assistito su richiesta della persona malata' – articolo ritenuto "fondamentale", il presidente Roberto Ciambetti ha proposto il rinvio in commissione, che è stato poi approvato dall'assemblea, con 38 voti favorevoli e 13 assenti. Il centrodestra si è presentato al voto spaccato: con Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, un'altra parte della stessa Lega ha votato contro o si è astenuta. Un'astensione registrata anche nel Pd. Se non verrà affrontata in questi mesi, la proposta normativa rimarrà incardinata all'ordine del giorno della prossima legislatura.

"Per un voto, il Consiglio regionale del Veneto non ha approvato la nostra legge per avere procedure certe di risposta alle richieste di ‘aiuto al suicidio'. È stata persa un'occasione, ma quel diritto rimane in vigore e continueremo a batterci con @ass_coscioni per l'attuazione", ha commentato su X Marco Cappato.

"Con questo voto è confermato che si trattava di una proposta di legge di iniziativa popolare che non viene dalla Giunta Regionale e spero che tutti abbiano avuto modo di comprenderlo visto che la comunicazione è stata fatta in altra maniera, si tratta di una proposta arrivata qui con una raccolta di firme con l'obbligo di trattarla entro sei mesi", ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia. "Non passa perché a parità di voti, 25 a favore e 25 contro, viene reinviata in Commissione, questa è la democrazia – ha aggiunto Zaia -. Domani mattina i pazienti terminali, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n.242 del 2019 possono chiedere l'accesso al fine vita che è la prova provata che questa proposta di legge non serviva ad autorizzare il fine vita ma stabiliva i tempi per dare le risposte".

"Sono molto contento che in Veneto sia stata bloccata una scorciatoia verso l'eutanasia. Come aveva detto il Coordinatore regionale di Forza Italia Tosi non era una materia che doveva essere affrontata a quel livello. Difendiamo la vita in tutte le sue fasi", ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.

Esulta l'associazione Pro vita: "Esprimiamo soddisfazione per lo stop al progetto di legge sul ‘suicidio assistito' nella Regione Veneto, con il rinvio in Commissione a seguito della bocciatura dei primi due articoli che obbligavano tutte le strutture sanitarie regionali ad assecondare le intenzioni suicidarie dei cittadini. È molto positivo che nel centrodestra sia emersa una maggioranza contraria alla deriva eutanasica promossa dai radicali e dalla sinistra estrema, anche se resta grave il sostegno politico del Presidente Zaia e di altri consiglieri della Lega, di cui ci ricorderemo alle prossime elezioni. Auspichiamo che questo stop sia definitivo e che la Regione Veneto lavori per moltiplicare l'accesso dei cittadini che ne hanno diritto alle cure palliative per vivere degnamente anche in situazioni di grande sofferenza", si legge in una nota di Jacopo Coghe, portavoce di Pro vita & Famiglia onlus.

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