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Fine vita, come Salvini ha cambiato idea sul caso di dj Fabo e sul suicidio assistito

Dopo la sentenza della Corte costituzionale che apre al suicidio assistito, il leader della Lega, Matteo Salvini, sembra aver cambiato idea sul fine vita. Oggi dice di essere “contrario al suicidio di Stato imposto per legge”. Ma nel febbraio 2017 chiedeva che fosse garantita “la libera scelta di ogni cittadino”, sempre a proposito del caso di dj Fabo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dalla libera scelta alla contrarietà al suicidio assistito. Le opinioni possono cambiare facilmente. Anche quelle del leader della Lega, Matteo Salvini. Che sul caso di dj Fabo sembra aver cambiato idea dal febbraio del 2017 – quando Fabiano Antoniani morì in una clinica svizzera – ad oggi. Quando la Corte costituzionale ha deciso di sentenziare per una storica apertura al suicidio assistito proprio con la sentenza sul caso di dj Fabo. Le idee possono cambiare da un anno all’altro, certo. Ma il punto è che anche Salvini sembra aver dimenticato quali fossero le sue opinioni sul tema solo poco più di due anni fa. Subito dopo la sentenza della Consulta, infatti, Salvini si è subito lanciato in un commento indubbiamente critico verso la decisione dei giudici: “Sono e rimango contrario al suicidio di Stato imposto per legge”. Una frase dalla quale si evince che l’opinione del leader leghista sul tema sia sempre stata la stessa. Ma così non è.

Salvini solo ieri sera ha sottolineato la sua posizione, commentando a caldo la sentenza: “Parliamo con i medici, parliamo con le famiglie, però la vita è sacra e da questo principio non tornerò mai indietro”, sono le parole pronunciate a margine di un’iniziativa a Tavernelle, in Umbria, programmata in vista delle elezioni regionali del 27 ottobre.

Ma le dichiarazioni di Salvini di due anni fa, per l’esattezza del febbraio 2017, sembrano essere ben diverse. Allora, subito dopo la morte di dj Fabo, il leader leghista invocava il diritto di scelta per ogni cittadino. Lo dimostra, per esempio, anche un suo post su Facebook: “Dolore, rispetto e una preghiera per la morte, e per la nuova vita, di Dj Fabo. Garantire la libera scelta di ogni cittadino, ma soprattutto assicurare una vita dignitosa a chi invece vuole continuare a combattere e ai suoi familiari: questo dovrebbe fare un Paese serio, cosa che oggi l'Italia non è”.

Non c’è solo il post su Facebook. Salvini ha espresso quel concetto in più occasioni, anche durante una conferenza stampa in via Bellerio. In quel caso diceva espressamente: “Rispettando la libertà di scelta di ciascuno l’Italia oggi dovrebbe legiferare”. Quasi le stesse parole pronunciate dai giudici della Corte costituzionale. E, ancora, Salvini affermava: “L’Italia non è un paese civile. La libertà di scelta assolutamente sì, quello che può fare un paese civile è aiutare economicamente” chi si trova di fronte a situazioni di questo genere. Parole ben diverse, dunque, da quelle pronunciate ora. Dopo un’esperienza di governo e con una campagna elettorale in corso.

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