Finché ci saranno armi nucleari ci sarà qualcuno (come Putin) che potrà usarle per ricattare il mondo
In Ucraina le cose si fanno sempre più complesse. E Vladimir Putin torna a minacciare l'uso dell'arma nucleare. Se sia un bluff o una intimidazione da prendere molto seriamente. "La propaganda viene fatta sempre, figuriamoci in guerra. L'importante è provare ad avere un punto di vista obiettivo: il problema non sono i buoni o i cattivi, il problema sono le armi nucleari in quanto tali", ha detto Daniele Santi, presidente della campagna Senzatomica, in un'intervista con Fanpage.it. "Sicuramente c'è della propaganda, però le dichiarazioni di Putin portano a riflettere sul fatto che qualsiasi minaccia a usare le armi nucleari espone ai civili a rischi incredibili e reali. Il fatto stesso che Putin stia minacciando di usare armi nucleari dimostra che l'uso di queste armi è sempre sul tavolo e il rischio di usarle è in aumento", ha spiegato.
La minaccia nucleare è tornata a occupare le prime pagine della cronaca globale quando il quotidiano britannico Times ha rivelato, citando fonti Nato, che il Cremlino si starebbe preparando a condurre dei test nucleari ai confini dell'Ucraina: "Gli elementi che noi abbiamo, al di là delle fake news che vengono poi smentite come quella del treno russo, è che Mosca ha in effetti dichiarato che farà un test nucleare ai confini dell'Ucraina. Questo cosa significa? Che si fa effettivamente scoppiare un ordigno nucleare? Per noi questo rappresenta una minaccia incredibile", ha affermato Santi. Per poi precisare: "Questa nube radioattiva che si creerebbe, i cui effetti non sono prevedibili perché dipendono anche molto dalle condizioni meteorologiche, porterebbe a una distruzione ambientale gravissima".
Quali sarebbero le conseguenze dell'utilizzo dell'arma nucleare
Il presidente di Senzatomica racconta anche cosa comporterebbe nel concreto un test nucleare condotto in territorio ancora da decifrare. Non è chiaro, infatti, se si considerino come confini ucraini quelli riconosciuti dalla comunità internazionale o quelli tracciati dalla Russia con i referendum sulle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Ad ogni modo Santi spiega: "Le armi nucleari tattiche hanno una potenza che va da 1 a 100 chilotoni. La potenza della bomba di Hiroshima di 15 chilotoni ha raso al suolo una città e ha fatto 140 mila vittime. Vediamo ancora oggi le conseguenze delle radiazioni nei sopravvissuti di seconda, terza o addirittura quarta generazione, che hanno comunque ereditato malattie genetiche che portano a sofferenze inenarrabili. Anche se queste armi vengono definite piccole e quindi utilizzabili per fare un danno limitato con l'esplosione in sé, comunque potrebbero avere una ricaduta radioattiva a lungo raggio".
Per poi aggiungere: "Inoltre un atto di questo tipo avvicina ancora di più all'escalation. Andrebbe a farsi friggere la prassi del ‘no first use', cioè del ‘non primo uso', per cui nessuno utilizza per primo l'arma nucleare se gli altri non la utilizzano. È follia pensare che viviamo in questa situazione. Se pensiamo poi che mentre succede questo a migliaia di chilometri Kim Jong-un ha testato un missile balistico facendolo passare sopra il Giappone… Uno studio dice che se ci fosse un conflitto nucleare tra superpotenze in Europa noi avremmo solo nelle prime ore 90 milioni di morti e nel giro di pochi mesi le conseguenze sarebbero catastrofiche anche per le persone che vivono dall'altra parte del globo".
L'unica strada è quella per l'eliminazione totale delle testate nucleari
Insomma, per capovolgere la situazione e vivere in un mondo più sicuro l'unica soluzione è quella dello smantellamento totale degli arsenali nucleari. "L'unica via percorribile è l'eliminazione delle armi nucleari. Il problema non è se uno è abbastanza pazzo da spingere il bottone oppure no, il problema è l'esistenza stessa delle armi nucleari. Questo è il nostro approccio, di Senzatomica: il nemico non sono gli Stati che possiedono o producono le armi nucleari, ma il modo di pensare che giustifica l'annientamento di qualcuno o qualcosa nel momento in cui si frappone tra me e la realizzazione dei miei obiettivi. Questo significa vivere in un mondo in cui pochi leader mirano a detenere sempre più potere, potere economico e non solo, che non potrà mai essere considerato sicuro”, ha precisato ancora Santi.
Il ricatto nucleare di Vladimir Putin
Per cui l'esistenza in sé delle armi nucleari è in contraddizione con l'inviolabile diritto alla vita di tutti gli esseri umani. “Noi cittadini del mondo abbiamo un inviolabile diritto alla vita e l’esistenza delle armi nucleari significa negare questo diritto. Ci hanno venduto l’idea che le armi nucleari garantissero la sicurezza, ma è l’opposto". Non solo: il fatto che il presidente russo utilizzi le armi nucleare allo scopo di ricattare altri esseri umani per i suoi fini, ci mostra tutti i risvolti pericolosi che il principio di deterrenza non aveva considerato: "Putin usa l'arma nucleare come forma di ricatto, questo non era mai stato fatto prima. Non solo la teoria della deterrenza non esiste più, ma le armi nucleari sono diventate la dimostrazione di come si può ricattare l’umanità e fare ciò che si desidera per risolti economici o di potere semplicemente perché si possiedono armi nucleari”, ha sottolineato Santi.
Come smantellare gli arsenali nucleari
Il presidente di Senzatomica lo scorso giugno ha partecipato a Vienna alla prima Conferenza del Trattato per la Proibizione delle armi nucleari: “Abbiamo prodotto un documento con cinquanta azioni da intraprendere, che si conclude con questa frase che dice che non ci fermeremo finché l’ultimo Stato non avrà aderito al trattato, l’ultima testata non sarà smantellata e le armi nucleari eliminate dalla faccia della Terra. Il nostro è un approccio che non va contro il politico di turno, ma contro le armi nucleari di per sé, che sono l’unica minaccia che può davvero porre fine all’esistenza della vita umana sulla Terra”.
Santi ha quindi concluso: "La Russia è la prima potenza, seguita a stretto giro dagli Stati Uniti, per armi nucleari. Ci auguriamo tutti che questo conflitto si risolva, ma comunque continuerebbe a esistere la minaccia nucleare e non possiamo tollerarlo".