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Famiglia, la proposta del Pd: arriva l’assegno unico da 240 euro al mese per ogni figlio

Due proposte per la famiglia: si tratta delle misure che il Partito Democratico vuole portare avanti attraverso due diversi strumenti. Il primo è l’assegno unico per ogni figlio a carico, il secondo è la dote unica per l’acquisto di servizi per l’infanzia. Ecco come funzionerebbero e in che modo dovrebbero sostenere le famiglie italiane.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Partito Democratico ufficializza la sua proposta per sostenere le famiglie italiane. Da una parte l’assegno unico per i figli a carico, dall’altra la dote unica per l’acquisto di servizi per l’infanzia. Le due proposte dem sono state presentate con un post pubblicato sul profilo Facebook del Pd: “Il Partito Democratico sostiene le famiglie e lo fa portando in Parlamento due proposte: l’assegno unico per i figli a carico e la dote unica per l’acquisto di servizi per l’infanzia”.

Come funzionano l'assegno unico e la dote unica

L’assegno unico universale consiste in un sussidio che può arrivare fino a 240 euro al mese “per ogni figlio a carico”. Una misura che vale “dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni”. Per chi, invece, ha figli tra i 18 e i 26 anni l’assegno – di un importo più basso – può arrivare fino a 80 euro al mese. L’assegno “viene maggiorato in caso di figli con disabilità”. C’è poi la dote unica per l’acquisto dei servizi per l’infanzia. Si tratta di un bonus fino a 400 euro al mese per ogni figlio a carico da zero a tre anni per tutte le spese riguardanti l’asilo nido, il babysitter e altri servizi per l’infanzia. Si prevede, poi, un importo ridotto dai 3 ai 14 anni. Anche in questo caso la dote viene maggioranza per ogni figlio con disabilità.

Quelle proposte dal Pd sono due misure che gli stessi dem definiscono “semplici, eque e continuative” e “che accompagneranno le famiglie nella crescita dei figli”. Il Pd pubblica anche alcune grafiche per spiegare meglio queste misure e riassumere gli aspetti che le caratterizzano. Secondo i dem “l’assegno unico previene la povertà”, mentre “la dote unica per i servizi favorisce l’occupazione femminile”. I due obiettivi, quindi, che si fissa il Pd con questa proposta di legge che comunque dovrebbe essere discussa dal Parlamento e trovare i finanziamenti con la prossima legge di Bilancio. La Camera inizierà l’esame del disegno di legge delega “già dal mese prossimo”, come sottolinea Elena Carnevali, della presidenza del gruppo del Partito Democratico a Montecitorio.

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