Emiliano presenta Resistenza: “Contrario all’uomo solo al comando, non sarò segretario-premier”

Il governatore della Regione Puglia e candidato alla segreteria del Partito Democratico, Michele Emiliano, ha ufficialmente presentato la sua mozione congressuale e annunciato il nome della piattaforma politica che intende proporre ai propri elettori. Si chiamerà "Resistenza" e il suo obiettivo è riportare i valori fondativi della sinistra italiana al centro del Pd. "Siamo il Partito Democratico nato per attuare i principi della Costituzione su cui si fonda la nostra Repubblica. Siamo il partito erede della Resistenza, del movimento operaio, dello Statuto dei lavoratori, di un patrimonio di storie e valori che hanno unito una comunità. Noi siamo nati per attuare quei principi e quegli ideali democratici di uguaglianza e di giustizia sociale, che i nostri padri e le nostre madri costituenti, con passione civile e lungimiranza, hanno voluto assegnare alla parte I della Carta e di cui l’articolo 3 rappresenta la più alta tensione ideale, morale, culturale e politica", si legge nell'incipit della mozione.
"È ancora possibile progettare un futuro in cui abbiano cittadinanza valori come giustizia, equità, democrazia, libertà?", si domanda il candidato segretario, annunciando il fulcro delle politiche che intende sostenere qualora dovesse risultare il vincitore alle primarie del prossimo 30 aprile , incentrate sui diritti civili e non sulle alleanze politiche, che mettano al primo posto i bisogni della comunità, il bene comune, volte a combattere le disuguaglianze e le ingiustizie sociali. "Oggi il 40 per cento dei giovani italiani è disoccupato, la precarietà ha rubato il futuro a milioni di ragazzi e ragazze, non si formano nuove famiglie perché non c’è sicurezza, un italiano su 5 è in povertà assoluta, mentre l’1 per cento più ricco del paese, detiene il 25 per cento della ricchezza nazionale, l’accesso alle cure sanitarie è fortemente condizionato dal reddito e dal grado di istruzione", sostiene Emiliano, aggiungendo che Resistenza sarà "un nuovo progetto di coesione nazionale e sociale" su cui rifondare il Partito Democratico.
I punti sostanziali del programma di Michele Emiliano sono relativi principalmente alla tematica del lavoro, alla democrazia interna nel Partito Democratico in ottica elettorale e ai diritti civili. "Se vinco cancello i capilista bloccati e promuovo le primarie per decidere i capilista. Immagino che se dicessero altrettanto gli altri due candidati le loro mozioni si scioglierebbero al sole come un gelato sul cofano di una macchina. Se questa norma non dovesse passare proporrò le primarie per i capilista", ha detto Emiliano. Per quanto riguarda il lavoro, il candidato Pd ha sostenuto: "Bisogna ritornare a un meccanismo che consenta la reintegra nel posto di lavoro. È una cosa importante. Io ho firmato entrambi i referendum della Cgil. Sono convinto che è necessaria la riconnessione con il mondo del lavoro".
Nel corso dell'evento di presentazione tenutosi stamane a Roma, Michele Emiliano ha risposto agli attacchi pervenuti ieri sera da Matteo Renzi relativi a una dichiarazione sull'inesistenza di una legge per l'obbligo vaccinale nella Regione Puglia, sostenendo di aver notato una sua "disperazione argomentativa". "Noto una certa disperazione argomentativa, per cui prendono quello che dico e lo ribaltano sui giornali, come sui vaccini. Oggi non rispondo a domande su questa storia, ne parleremo nella sede propria. Perché non sono così ingenuo da farmi dettare l’agenda dagli altri. Io sono una persona seria, non parlo di queste cose nei salotti tv".
Proseguendo Emiliano ha inoltre evidenziato l'esistenza di un problema di distribuzione "tessere" nel corso dei giorni a ridosso della chiusura delle procedure: "Ci sono risse per questa specie di distribuzione delle tessere che stanno ridicolizzando il partito perché qualcuno sta provando a fare una prova di forza sul tesseramento in vista del congresso ma il meccanismo si delegittima da solo, purtroppo".
Dello stesso avviso dell'altro sfidante alla segreteria del Partito Democratico, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, Emiliano ha ribadito di non avere intenzione di candidarsi a presidente del Consiglio qualora dovesse vincere le primarie Pd. ""Noi abbiamo abolito l'idea dell'uomo solo al comando e per questo la figura del segretario e quella del premier devono essere separati. Se il segretario diventa premier deve lasciare la segreteria", ha spiegato Michele Emiliano, aggiungendo di non essere intenzionato nemmeno ad abbandonare la Regione Puglia da lui guidata: "Sono stato eletto dal popolo. Se sarò eletto segretario del Pd resterò anche presidente della Puglia".