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Elly Schlein a Giorgia Meloni: “Pretenda da al-Sisi gli indirizzi degli imputati per l’omicidio di Regeni”

La segretaria del Partito democratico ricorda alla Camera tutte le giravolte di Giorgia Meloni: “Si è accorta che Putin non è un sincero democratico e che per recuperare l’evasione servono controlli e digitalizzazione”.
A cura di Redazione
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Ogni volta che lei cambia idea, fa fare un passo avanti al suo partito e ora che è al governo anche all’Italia: le rivogliamo un appello, cambi idea anche su altri argomenti, dal salario minimo ai tagli alla sanità, fino all’autonomia differenziata, perché non si è mai vista una autoproclamata patriota che spacca l'Italia in due penalizzando le regioni che fanno già più fatica”. È netto il giudizio di Elly Schlein sull’operato del governo e sulle scelte specifiche della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In particolare, nel corso del dibattito alla Camera alla vigilia del Consiglio Europeo, la segretaria del Pd ha ricordato a Meloni i giorni in cui esprimeva il suo apprezzamento per Vladimir Putin: “Meno male che ha cambiato idea, ce ne ha messo di tempo ma pare abbia capito che Putin non è un fiero democratico che vince libere elezioni”.

Netto è anche il giudizio sulla linea che sta tenendo il governo su Gaza: “Vi chiedo quali azioni concrete state perseguendo per onorare la richiesta di questo Parlamento sul cessate il fuoco umanitario, per portare in salvo gli ostaggi e per dare gli aiuti ai palestinesi. La nostra delegazione a Rafah ha raccontato di 1500 camion fermi, alcuni da quaranta giorni. Oltre ai 30mila morti, possono essercene altri 85mila per carenze di cure. Tajani voleva fare dell’Italia un hub di aiuti umanitari, poi però avete bloccato anche i fondi all’UNRWA, anche nel momento in cui l’UE li ha ripristinati. Come pensate di far arrivare gli aiuti?

Sull’Egitto, poi Schlein è dura: “Quando discute con i partner internazionali non dimentichi l’interesse nazionale e i diritti umani. Pretenda da al Sisi gli indirizzi dei quattro imputati per l’assassinio di Giulio Regeni, un ricercatore italiano ed europeo. E a Von der Leyen chieda una missione di soccorso in mare. Aver rinunciato a lottare per il principio che chi arriva in Italia arriva in Europa e non va trattenuto qui, non è aver difeso l'Italia, è una resa dell'Italia".

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