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Speciale Elezioni europee 2019

Elezioni europee, Civati si candida con Europa Verde: “Al servizio dei ragazzi per il pianeta”

Pippo Civati annuncia la sua candidatura nelle liste di Europa Verde su Facebook: “Non cerco un posto, ho avviato un’attività che proseguirà il suo lavoro, ma do il mio contributo perché l’Italia ha il dovere di diventare un posto migliore. E così l’Europa, di cui facciamo parte, per ragioni molto importanti, anzi, decisive”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Pippo Civati è ormai in corsa ufficialmente: oggi ha annunciato la sua candidatura per le elezioni europee 2019 nelle liste di Europa Verde, nata dopo il matrimonio tra Possibile e Verdi, che cercheranno così di superare la soglia di sbarramento del 4%: "Ho frequentato persone, idee e parole che mi hanno confermato che le cose più importanti stanno fuori dai dibattiti correnti e corrivi della politica italiana. Ho trovato più senso nelle pagine di Langer e negli appelli di Greta che in milioni di ore di dibattiti televisivi e social, pieni di propaganda, di trucchi, di truffe. Di cose insensate. Le questioni, quelle vere, stanno tutte insieme, una dentro l'altra come in una matrioska. La figura, la bambola più grande è quella del clima. Anche se appare piccola (minuscola in Italia), è gigantesca", ha scritto in un post su Facebook. La notizia era circolata giù nei giorni scorsi come indiscrezione, ma Civati oggi, dopo le reticenze degli ultimi mesi, ha finalmente sciolto la riserva. Le liste dovranno essere chiuse entro martedì 16 aprile: lunedì Europa Verde renderà noti i nomi dei suoi candidati, e c'è ancora spazio per qualche sorpresa.

"Dentro ci stanno tutte le altre, le disuguaglianze, le migrazioni, il nostro modello di sviluppo. E il baratro che si sta aprendo davanti a noi. È per questo che troverete il mio nome nelle liste dell'Europa Verde nel Nord Ovest e nel Centro Italia (con Possibile per i Verdi europei, insomma). Per un paio di mesi darò una mano a una proposta di cambiamento radicale dell'Unione europea e del mondo (l'Unione europea a questo deve servire, a cambiare il mondo) e alla questione di cui tutti saranno presto obbligati ad occuparsi. Se non lo faranno, saremo spacciati. Mi metto al servizio dei ragazzi che vogliono salvare il pianeta – ha aggiunto Civati nel suo post – e che hanno già cominciato a salvare l'anima di tutti quelli che li ascoltano. Alla testa della lista saranno ragazze speciali, favolose, perché come dice uno slogan bellissimo ‘tocca a loro': come un candidato tra gli altri, in rigoroso ordine alfabetico, porterò avanti le cose di cui in questi mesi ho sentito parlare ovunque, tranne che nei salotti politici".

Non cerco un posto – ha sottolineato – ho avviato un'attività che proseguirà il suo lavoro, ma do il mio contributo perché l'Italia ha il dovere di diventare un posto migliore. E così l'Europa, di cui facciamo parte, per ragioni molto importanti, anzi, decisive. Questo è quanto, per oggi. Ora esco. È venerdì. Passo a prendere Nina a scuola e ci vediamo in piazza".

Chi sono i candidati per le europee 2019 nelle liste di Europa Verde

Con lo slogan ‘Non c'è un Pianeta B, non c'è una lista B‘ lunedì 15 aprile si terrà la conferenza stampa di presentazione ufficiale, prevista alle 11.30 a Roma, in via Veneto, davanti al Cafè de Paris. La scelta del luogo non è casuale: si tratta infatti di un locale sottratto alla ‘ndrangheta. Il Cafè de Paris, luogo simbolo della Dolce Vita, è stato gestito negli anni scorsi dalla criminalità organizzata, ed è stato per questo sequestrato dalla DIA.

Tra i candidati di Europa Verde, i cui capilista sono tutte donne, ci sarà naturalmente anche Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, e poi Annalisa Corrado, del Comitato scientifico di Possibile, che sarà capolista nella circoscrizione Centro. Civati nei giorni scorsi ha cercato di coinvolgere anche l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, ma una sua adesione è considerata ormai altamente improbabile, perché non sarebbe interessato a partecipare a questa tornata elettorale. Ha invece rifiutato la candidatura, per "incompatibilità" con altri incarichi, Leonardo Palmisano, scrittore minacciato dalle mafie: "Avrei accettato volentieri come umanista ecologista, anticapitalista, antimafioso e progressista", ha scritto Palmisano su Twitter. L'avvocato Andrea Maestri, sempre della segreteria di Possibile, avrebbe scelto di non candidarsi, per lasciar spazio alla moglie, Fatou Lo, di origini senegalesi.

Per quanto riguarda lo schieramento dei Verdi, saranno sicuramente presenti i nuovi portavoce nazionali Elena Grandi (che probabilmente sarà capolista nella circoscrizione Nord Ovest) e Matteo Badiali. Potrebbe esserci anche il coordinatore nazionale Angelo Bonelli, ma non ci sono ancora conferme.

La deputata di LeU Rossella Muroni (molto vicina ad Annalisa Corrado), che inizialmente si era detta intenzionata a correre per l'Europarlamento, si è tirata indietro, dopo che il tentativo di dar vita a una lista unitaria ‘femminista', ecologista e progressista, che si collocasse a sinistra del Pd, è naufragato. La lista unica non si è concretizzata, anche per via delle vecchie ruggini tra Sinistra italiana e Verdi. I partiti sembrano non essersi messi d'accordo, anche perché le segreterie alla fine non hanno voluto rinunciare ai loro simboli, e alla possibilità di piazzare i propri candidati. Muroni ha pertanto deciso che parteciperà alla campagna elettorale sostenendo gli altri candidati.

Ha fatto discutere nelle scorse settimane l'assenza dell'eurodeputata uscente di Possibile Elly Schlein, che non era  presente nemmeno alla conferenza stampa dello scorso 5 aprile in cui è stato presentato il simbolo di Europa Verde. In un'intervista al Manifesto la Schlein ha spiegato che non si candiderà, nonostante sia stata corteggiata anche dal Pd (con il tentativo di intercessione di Romano Prodi), e ha annunciato che "darà una mano" ad alcuni candidati, a prescindere dalle liste: "È stata una scelta sofferta ma inevitabile per il senso di tutto il mio lavoro di questi cinque anni a Briuxelles. Ho provato a unire un fronte ecologista e progressista che rispondesse ai nazionalisti – ha spiegato – Anche in Italia serve la stessa operazione: un fronte di quello che chiamiamo il terzo spazio. Ho fatto ogni sforzo possibile con tutti gli interlocutori, per costruire un progetto comune nell'Unione e nel Paese, per evitare frammentazioni inutili. Purtroppo non è andata così". L'europarlamentare ha speso anche parole positive verso il neo segretario Zingaretti, che ha dimostrato di voler impostare un dialogo nuovo con la sinistra.

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