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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Elezione presidente della Repubblica, Italia viva dice che non voterà per Silvio Berlusconi

Nella corsa al Quirinale continua il ‘duello’ tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi. Ma Italia viva dice che il leader di Forza Italia non salirà al Colle: “Serve un presidente della Repubblica che abbia un ampio consenso in Parlamento. E Berlusconi non ha queste caratteristiche”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Italia viva dice sostiene che non voterà per Silvio Berlusconi al Quirinale. La posizione del partito è espressa dal deputato Ettore Rosato: "Sì, come abbia detto più volte, serve un presidente della Repubblica che abbia un ampio consenso in Parlamento. E Berlusconi non ha queste caratteristiche", ha dichiarato il presidente di Iv, ad Affaritaliani.it. Secondo il leader e fondatore di Iv Matteo Renzi l'elezione del Presidente della Repubblica non è comunque "un tema all'ordine del giorno, ora dobbiamo affrontare la nuova ondata di contagi". L'ex premier aveva suggerito di rimandare ogni discussione a gennaio.

A stretto giro arriva però la replica di Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione Dc e vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera. "Il presidente Rosato ha esperienza sufficiente per sapere che nelle votazioni parlamentari il consenso si misura dopo, non prima. Al suo posto dunque aspetterei a concludere che Silvio Berlusconi non è un candidato dotato di ampio consenso".

"Certo – ha aggiunto – la cittadella della partitocrazia non acconsente alla candidatura dell'uomo che per primo l'ha messa sotto scacco. Più facilmente la coscienza dei singoli parlamentari si indirizzerà su una candidatura autorevole e rappresentativa".

La caccia ai voti di Silvio Berlusconi

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi continua a sperare di essere eletto al colle più alto, soprattutto dopo l'incontro avvenuto nella sua villa romana sull'Appia antica con tutti i leader del centrodestra: "Io candidato al Colle? Abbiamo parlato evidentemente anche di questo. Il centrodestra sarà unitario. Abbiamo rimandato ogni decisione a dopo Natale, ai primi dell'anno", ha detto dopo il vertice. E la caccia ai voti è appena partita. Anche per questo, come ha raccontato la Repubblica, per Natale ha deciso di regalare a diversi parlamentari, ministri e leader di partito, ma anche imprenditori e giornalisti, alcuni quadri della sua collezione d’arte, la ‘Quadreria di Villa San Martino'. Tra i destinatari ci sarebbe anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Ma secondo Ignazio La Russa rimane alto il rischio di franchi tiratori anche nel centrodestra: "Fratelli d'Italia sarà sicuramente compatta nel votare Silvio Berlusconi al Quirinale. E qualora non funzionasse la sua candidatura, per colpa di altri e non nostra, saremo compatti anche nelle altre, successive scelte. Ma mi auguro che Berlusconi sia votato e diventi presidente della Repubblica", ha detto ad Affaritaliani.it il senatore di FdI.

E sull'ipotesi di franchi tiratori negli altri partiti di Centrodestra, compresa Forza Italia, ha risposto così: "La storia dice che nessuno ha mai avuto tutti i voti del proprio schieramento, quindi è un'ipotesi che non si può escludere".

"Penso a qualche voto in meno ma non come scelta di partito, bensì come scelta personale e individuale, per mille motivi magari legati al passato. Almeno così insegna la storia dell'elezione del Capo dello Stato".

La carta Draghi secondo La Russa non è così scontata, ma Fratelli d'Italia è pronto a valutare questa opzione: "Se il presidente del Consiglio vuole candidarsi dovrà prima avere un accordo nella sua maggioranza che sostiene il suo governo. In quel caso, noi rifletteremo e decideremo. Ma prima di tutto deve rivolgersi alla sua maggioranza". Ma a prescindere da chi sarà il successore di Mattarella per La Russa c'è un 50% di possibilità che si vada a elezioni anticipate.

La profezia di Bossi: tra Draghi e Berlusconi la spunterà Casini

"Volete sapere come andrà a finire? Dovrebbe farcela Casini". È la previsione di Umberto Bossi, ex leader della Lega, raggiunto durante la messa di Natale a San Vittore a Buguggiate, nel Varesotto, da La Stampa, interpellato sull'esito del duello tra Mario Draghi e Silvio Berlusconi.

"Giorgetti candidato al Colle? Ma no, ma no – dice ancora il Senatùr – Non è proprio il tipo. Non è uno che vuole mettersi in vista" .Sempre parlando del titolare del Mise, Bossi assicura che lo vedrà nei prossimi giorni.

"Draghi sta governando abbastanza bene ma se davvero vuole arrivare al Colle deve stare attento soprattutto alla sinistra. A sceglierlo come presidente del Consiglio è stato anche Berlusconi che ha preferito lui, un banchiere centrale, a un banchiere d'affari. Magari la sinistra all'ultimo lo taglia". Sempre sull'ipotesi di Berlusconi al Quirinale Bossi fa notare un possibile ostacolo, non da poco: "Ricordiamoci sempre che il Presidente della Repubblica è anche il capo dei magistrati. E i magistrati sappiamo che rapporto hanno con Berlusconi".

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