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È morto Guido Carandini, il ‘conte rosso’: è stato storico dell’economia e parlamentare del Pci

Si è spento all’età di 90 anni Guido Carandini, saggista, storico delle dottrine economiche e parlamentare del Pci, dal 1976 al 1982. Lo ricorda il sindaco di Fiumicino, Montino: “È con grande tristezza che ho appreso della scomparsa di un grande amico, un intellettuale sopraffino, un parlamentare di prestigio, oltre che una figura storica del nostro territorio”.
A cura di Annalisa Cangemi
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 È morto ieri, all'età di 90 anni, da poco compiuti, Guido Carandini, ex docente di storia delle dottrine economiche, intellettuale e parlamentare del Pci, dal 1976 al 1982, quando si era dimesso da parlamentare in anticipo sulla scadenza del mandato, e opinionista sulle colonne de ‘la Repubblica'. Nipote di Luigi Albertini, direttore del quotidiano Corriere della Sera fino al 1925 quando fu estromesso dal fascismo, lo studioso è stato prima amministratore della bonifica di Torre in Pietra e successivamente co-proprietario e conduttore della tenuta di Torre in Pietra-Carandini. Era chiamato ‘il conte rosso', ma lui rifiutava l'attribuzione di titoli, nonostante le sue origini nobiliari. Il suo saggio ‘Un altro Marx. Lo scienziato liberato dall'utopia', pubblicato nel 2005 da Laterza, ha suscitato molto scalpore a sinistra.

Guido era il terzo figlio dell'ambasciatore e ministro nel governo Bonomi Nicolò Carandini e di Elena Albertini; aveva tre sorelle, Maria, Margherita e Silvia, e un fratello minore, l'archeologo Andrea. È cugino di Christopher Lee e bis-nipote del drammaturgo Giuseppe Giacosa.

Torrimpietra, dove si trova la grande azienda agricola acquistata dal nonno Luigi Albertini, è poco fuori Roma. Lo storico dell'economia si occupò del completamento della sua bonifica. A 22 anni, mentre ultimava i suoi studi in giurisprudenza, era già impegnato a lavorare con suo padre Nicolò, che la gestiva insieme al cognato Leonardo, fratello della moglie, per sperimentare nell'azienda nuove procedure agricole, sulla scorta di quanto appreso in Europa e negli Stati Uniti. Ereditata una porzione della tenuta, Carandini ha messo poi in piedi una delle più moderne aziende zootecniche.

In quegli stessi anni era già attivo in politica, prima nel Partito liberale e poi, quando alla guida di quella formazione venne eletto Giovanni Malagodi, fu tra i fondatori del Partito radicale, insieme ad Eugenio Scalfari, Leo Valiani e Bruno Villabruna. È in questo ambiente che si forma, in quel gruppo liberale che guarda a sinistra, senza però escludere i pilastri di una società di mercato. Carandini scrisse anche su ‘Il Mondo', diretto da Mario Pannunzio. Nel 1985 si schierò con un articolo pubblicato a tutta pagina sul quotidiano ‘la Repubblica', che propugnava il cambio di nome da parte del Pci, quattro anni prima che lo decidesse Achille Occhetto.

Fra il 1996 e il 1997 ha guidato la protesta degli allevatori contro le multe comminate ai produttori di latte, accusati di aver sforato le quote fissate dall'Unione europea. All'allora premier Romano Prodi spiegò che il problema non erano le quote, ma il modo in cui l'Italia aveva applicato le norme.

Lo piange oggi il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino: "È con grande tristezza che ho appreso della scomparsa di un grande amico, un intellettuale sopraffino, un parlamentare di prestigio, oltre che una figura storica del nostro territorio: Guido Carandini".

"A lui mi ha legato – spiega Montino – una amicizia di lunghissima data. Ne ho sempre ammirato la capacità di trasformare la sua azienda zootecnica in una delle più moderne d'Italia, grazie all'introduzione di tecniche agricole molto avanzate per l'epoca, in particolare nell'allevamento di bestiame. Ma anche la sua capacità di essere al contempo imprenditore agricolo, fine intellettuale e politico impegnato. Per due legislature è stato onorevole del Partito comunista e prima ancora presidente dell'associazione Romana Allevatori e professore universitario. Una figura di spicco della nostra società, dunque, che ben conosceva e amava il mondo agricolo che ancora oggi è così rappresentativo del nostro territorio. Desidero porgere ai suoi familiari e amici le mie più profonde condoglianze e quelle dell'Amministrazione che presiedo".

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