Draghi: “Impossibile vivere senza gas russo? Vedremo, Ue intanto decida su fondi per rifugiati”
Gli aiuti per sostenere l'accoglienza dei profughi ucraini devono essere "erogati direttamente o attraverso una procedura, ma comunque dati subito perché il bisogno è ora": lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi a margine della visita all'hub dove sono stoccati i mezzi e i materiali in partenza per l’Ucraina a Palmanova, in provincia di Udine. Draghi ha anche assicurato che il sostegno e l'accoglienza dell'Italia non mancheranno, ma devono essere un'iniziativa comune: "Il modo in cui abbiamo reagito a tutte le emergenze degli ultimi due anni è stato quello di integrare le decisioni del governo con quelle delle Regioni e dei Comuni. Questa alleanza istituzionale è un patrimonio che dobbiamo mantenere", anche nell'accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra, scatenata dalla Russia di Vladimir Putin.
Per poi ribadire: "L'accoglienza di quasi 60 mila profughi dall'Ucraina e chissà quanti dopo, sarà un'emergenza in cui sarà fondamentale" mantenere l'unità delle istituzioni. Chiaramente, però, non si parla solo di quelle italiane. "I fondi dell'Europa" dedicati proprio all'accoglienza dei rifugiati dall'Ucraina, "verranno decisi nel prossimo Consiglio europeo", ha fatto sapere Draghi, che appunto parteciperà al vertice dei capi di Stato e di governo Ue tra il prossimo giovedì e venerdì. "La Commissione è al lavoro su questo. Ci sarà un programma finanziato. Ci sono paesi più colpiti come la Polonia, che hanno un gran bisogno", aggiunto.
Sulla possibilità che l'Europa possa fare a meno del gas russo, incalzato dai giornalisti, Draghi si è limitato a commentare "vedremo, vedremo". Stessa risposta data all'eventualità di nuove sanzioni contro Mosca nel caso in cui la guerra non dovesse terminare a breve.