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Guerra in Ucraina

Draghi dice che l’Italia appoggerà la richiesta dell’adesione dell’Ucraina alla Ue, ma serve tempo

Il premier spiega la posizione dell’Italia sull’ingresso dell’Ucraina in Europa: favorevole, ma rispettando tutte le regole previste, quindi con tempi lunghi.
A cura di Giacomo Andreoli
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"LʼItalia è molto a sostegno dellʼUcraina e del suo tentativo di entrare in Ue, ma nel rispetto del Trattato sull'Unione europea". Così il premier Mario Draghi, in conferenza stampa a Versailles, dopo il vertice informale dei capi di Stato e di governo dell'Ue. Il governo, quindi, si mette dalla parte del leader ucraino Volodymyr Zelensky e della sua richiesta di aderire all'Unione.

"Nessuno– racconta- si aspettava un linguaggio molto aperto per un'immediata adesione dell'Ucraina all'Europa, perché non è nel nostro Trattato: lì ci sono le procedure da seguire. Però c'è stato un progresso nel linguaggio: prima si diceva che Kiev fa parte della famiglia europea, ora si dice che il Consiglio europeo sostiene l'Ucraina nel perseguire il sentiero verso l'integrazione".

Secondo Draghi ci sarebbe una grande disponibilità di tanti per favorire questo processo, con una "forte determinazione ad accelerare le procedure d'adesione". Ma contemporaneamente ci sarebbe una notevole cautela da parte di altri, "perché sono procedure fondanti dell'Ue: non ci sono regole per uscire, ma ce ne sono di molto precise per entrare e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali e di tanti altri obblighi, per portare la società, l'economia e il livello istituzionale di un Paese a uno paragonabile ad altri di vari membri dell'Ue". Per questo il leader del governo italiano dice di rispettare i Paesi che pongono cautele, continuando a lavorare per fare altri progressi.

Cosa deve fare l'Ucraina per entrare in Ue

Per entrare nell'Unione europea bisogna innanzitutto ottenere lo status di candidato. A quel punto è il Consiglio europeo a decidere se approvare la candidatura ed eventualmente dare il via alla fase negoziale. Quest'ultima viene seguita con la lente d'ingrandimento dalla Commissione europea e durante i negoziati vengono richieste al Paese una serie di azioni e riforme specifiche. Kiev, quindi, dovrebbe rivedere la sua governance, dimostrare di avere un'economia di mercato affidabile e delle istituzioni che le permettano di rispettare i principi fondamentali dell'Unione europea.

Si tratta di un lavoro complicato, che richiede anni e al momento i Paesi Ue sono divisi sull'opportunità di avviare questa procedura con l'Ucraina. Tra Kiev e l'Ue, comunque, esiste fin dal 2014 un accordo di associazione.

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