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Dove potranno essere piazzati gli autovelox e dove sarà vietato: le novità nella bozza di decreto

Il decreto autovelox ha avuto il via libera dalle Regioni e presto tornerà al Cdm per l’approvazione definitiva. I dispositivi potranno essere piazzati solo al di sopra di certi limiti di velocità (50 km/h in città, 90 km/h fuori città) e serviranno segnali chiari e una distanza minima tra gli apparecchi.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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Niente autovelox fissi sotto un certo limite di velocità, e via a cartelli segnaletici e distanze minime tra un apparecchio e l'altro. La Conferenza Stato-Regioni ieri ha dato la sua approvazione al decreto autovelox, e queste sono alcune delle misure al suo interno. È un provvedimento atteso da oltre 13 anni: nel 2010 entrò in vigore una legge che prevedeva che le regole nazionali per l'utilizzo degli autovelox sarebbero state fissate con un apposito decreto, che da allora non è mai arrivato. Al momento si tratta di una bozza, ma molti dei dettagli sono già stati comunicati dal ministero dei Trasporti. Il testo è passato dal Consiglio dei ministri, poi è andato alle Regioni e ora tornerà al Cdm, pronto per essere approvato definitivamente.

In generale, gli autovelox si potranno piazzare solo con l'autorizzazione della Prefettura. Ci sono poi alcune norme precise. Ad esempio, gli autovelox si potranno collocare in zone dove è dimostrato che avvengono molti incidenti, oppure dove la struttura della strada rende difficile o impossibile contestare immediatamente l'eccesso di velocità. Altrimenti, sarà possibile solo ricorrere a pattuglie mobili, che possano registrare l'infrazione e poi comunicarla sul momento.

Ci sono anche vincoli che riguardano i limiti di velocità. Gli autovelox potranno essere installati dove il limite è al massimo di 20 km/h più basso rispetto al limite massimo generale. Come ha spiegato lo stesso ministero dei Trasporti, questo significa ad esempio che nelle strade extraurbane principali (dove normalmente il limite è di 110 km/h), l'autovelox si può collocare solo se il limite è di almeno 90 km/h o superiore. Se invece, per qualunque motivo, in certo tratto di strada extraurbana principale si fissa il limite dei 70 km/h, lì non ci potranno essere autovelox, a meno di "specifiche e motivate deroghe".

Nelle zone urbane, invece, i rilevatori di velocità fissi non ci potranno essere se il limite è al di sotto dei 50 km/h. Dunque niente autovelox nelle zone 30, per esempio. In tutti i casi, il dispositivo dovrà essere ben segnalato: nelle strade extraurbane almeno un chilometro prima, e anche in città servirà comunque una segnalazione di qualche tipo. Ci sarà anche una distanza minima tra un autovelox e l'altro.

Bisogna chiarire che quando si dice che "non si potranno collocare autovelox", non significa che in questi tratti di strada non ci potrà essere alcun controllo sulla velocità. Si parla infatti dei rilevatori di velocità fissi, quelli che fotografano l'auto e portano a ricevere una multa a casa diverse settimane dopo. Nelle zone dove non sarà possibile installarne, i Comuni o le altre amministrazioni competenti potranno comunque stanziare delle pattuglie mobili che controllino la velocità di chi passa, e se qualcuno va troppo forte lo fermino e gli facciano la multa immediatamente. Questa è la cosiddetta "contestazione immediata".

Ci potranno anche essere pattuglie che rilevano la velocità restando a bordo del loro veicolo e non effettuano la contestazione immediata, ma solo nei tratti in cui è impossibile collocare degli autovelox fissi o mobili. In tutti i casi, anche questi dispositivi dovranno essere segnalati in modo da essere visibili a chi guida.

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