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Divorzio Berlusconi-Lario, la Cassazione dà ragione al Cav: l’ex moglie non ha diritto all’assegno

La Corte di Cassazione ha dato ragione a Silvio Berlusconi, respingendo il ricorso presentato da Veronica Lario contro la sentenza della Corte d’Appello di Milano che le aveva azzerato l’assegno di divorzio, precedentemente stabilito dal Tribunale di Monza nella causa di divorzio. La Suprema Corte ha confermato la tesi sostenuta dalla difesa del Cavaliere.
A cura di Annalisa Cangemi
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Silvio Berlusconi vince anche l'ultimo round nella battaglia legale con l'ex moglie. Il loro matrimonio era durato 27 anni, e questo è l'epilogo: Veronica Lario, pseudonimo di Miriam Raffaella Bartolini, non ha diritto al maxi assegno di divorzio. È la decisione definitiva presa oggi dalla Cassazione che ha confermato la sentenza emessa nel novembre 2017 dalla Corte d'appello di Milano, con cui era stato disposto lo stop all'assegno divorzile, fissato in primo grado dal tribunale di Monza nel 2013 in un milione e 400 mila euro mensili, a favore di Lario e la conseguente restituzione della somma (che era stata inizialmente stimata in circa 60 milioni) percepita dalla ex moglie di Berlusconi dal marzo 2014, cioè dallo scioglimento del matrimonio, una somma che ammontava a circa 45 milioni.

In particolare, secondo quanto risulta a Radiocor, oggi la Corte di Cassazione ha aderito alla difesa del Cavaliere, rappresentato dal Professor Pier Filippo Giuggioli, sottolineando il fatto che Berlusconi aveva ampiamente assolto ai propri obblighi di assistenza economica in favore della ex moglie già durante il matrimonio, costituendo in suo favore un patrimonio mobiliare ed immobiliare di eccezionale valore. Stessa cosa non poteva dirsi per Veronica Lario, ha osservato la Suprema Corte, la quale non ha contribuito in misura alcuna alla fortuna dell'ex marito. Per queste ragioni, la Cassazione ha ribadito anche che quanto ricevuto dalla Lario a titolo di assegno divorzile deve essere restituito.

Il 31 gennaio 2007 l'ex first lady aveva scritto una lettera aperta a ‘Repubblica' per chiere al marito "pubbliche scuse" per le parole galanti che lui aveva rivolto ad alcune donne alla cerimonia del premio televisivo dei ‘Telegatti'. Due anni dopo arrivò la prima richiesta di separazione per colpa, primo atto di una lunga battaglia legale.

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