Dirigente Cisl denuncia i mega stipendi del sindacato e viene espulso

È ormai diventata un vero e proprio caso la denuncia del dirigente Cisl sui “maxi stipendi” dei funzionari del sindacato guidato da Annamaria Furlan. Come riporta Matteo Pucciarelli su Repubblica, infatti, il mini-dossier firmato dal veneto Fausto Scandola, evidenzia stipendi ed indennità da capogiro per i funzionari del sindacato di ispirazione cattolica e rimarca la lentezza con la quale la segreteria si sta adeguando alle nuove normative in materia di trasparenza e contenimento dei costi. Riportando alcuni esempi decisamente significativi:
Antonino Sorgi, presidente nazionale dell'Inas Cisl, nel 2014 si è portato a casa 256mila euro lordi: 77.969,71 euro di pensione, 100.123,00 euro di compenso Inas e 77.957,00 euro come compenso Inas immobiliare. Valeriano Canepari, ex presidente Caf Cisl Nazionale, nel 2013 ha messo insieme 97.170,00 euro di pensione, più 192.071,00 euro a capo della Usr Cisl Emilia Romagna: totale annuo, 289.241,00 euro. Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale Fnp Cisl, 225mila euro in un anno, di cui 143mila di pensione. Pierangelo Raineri, gran capo della Fisascat Cisl, 237 mila euro grazie anche ai gettoni di presenza in Enasarco, più moglie e figlio assunti in enti collegati alla stessa Cisl
La denuncia di Scandola investe anche il segretario generale Furlan (che rispetto al 2008 guadagnerebbe circa 15mila euro annui in più) e chiama in causa il regolamento approvato dal comitato esecutivo nazionale confederale della Cisl, che pure è stato approvato all’unanimità e prevede trasparenza nelle scelte e un limite massimo agli stipendi. Il punto è che tale regolamento non è ancora esecutivo dal momento che i comitati non lo hanno ancora ratificato.
Alla denuncia, i dirigenti Cisl hanno replicato in vario modo (chi ha precisato, chi ha difeso la consistenza dei propri emolumenti), mentre nei confronti di Scandola è partito un provvedimento di espulsione.