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Il caso Cospito

Dialoghi tra Cospito e i mafiosi, cosa c’è nei documenti sensibili divulgati da Delmastro e Donzelli

Nei documenti citati da Donzelli nel suo intervento dalla Camera, divulgati dal sottosegretario Delmastro, ci sono le conversazioni tra Cospito e boss mafiosi reclusi al 41 bis. Nel frattempo Meloni tace: la leader di Fratelli d’Italia si limita a difendere Nordio e il suo operato.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Meloni tace, Nordio parla di atti sensibili, Delmastro e Donzelli restano al loro posto. Per ora. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sul caso delle informazioni passate dal sottosegretario alla Giustizia al vicepresidente del Copasir, poi utilizzate dal secondo per fare un durissimo intervento in Aula contro il Partito Democratico, giudicato quasi unanimemente fuori luogo. Di dichiarazioni simili a quelle del deputato di Fratelli d'Italia, che utilizza degli atti sensibili – come da definizione del ministro della Giustizia – per attaccare l'opposizione, si fa fatica a trovare precedenti nella storia repubblicana.

Nonostante l'inchiesta aperta dai magistrati capitolini – che secondo Delmastro verrà chiusa immediatamente – né il sottosegretario alla Giustizia, né tantomeno il vicepresidente del Copasir hanno intenzione di dimettersi. Anzi, entrambi hanno detto chiaramente che non lo faranno. E se la presidente Meloni, al momento, sta evitando lo spinosissimo caso limitandosi a parlare di fiducia nel ministro Nordio, dalle opposizioni fioccano le mozioni per chiedere la rimozione dall'incarico.

Il documento passato da Delmastro a Donzelli era destinato all'Antimafia, nonostante il sottosegretario l'abbia declassato ad atto amministrativo. E, in ogni caso, parliamo di conversazioni tra detenuti in regime di 41 bis. Se sia stato commesso un reato in uno dei passaggi di questa vicenda lo deciderà la Procura, certo è che lo stesso Nordio – pur cercando di non prendere posizione – ha dovuto ammettere che si trattava senz'altro di documenti sensibili.

La relazione – che normalmente sarebbe stata inviata direttamente all'Antimafia – è arrivata dal Dap al ministero della Giustizia su richiesta di Nordio, per via della particolare condizione del detenuto Cospito. Perciò Delmastro ha avuto accesso ai documenti, in quanto sottosegretario con delega al Dap.

Secondo quanto ricostruito da Repubblica, all'interno di quei documenti vengono riportate una serie di conversazioni tra Cospito e alcuni mafiosi detenuti come lui al 41 bis: "Devi mantenere l'andamento, vai avanti, sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l'ergastolo ostativo", gli ha detto il boss della ‘Ndrangheta Francesco Presta. "Fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma", la risposta di Cospito.

Arrivata in mano a Donzelli, questa relazione – di cui prima il vicepresidente del Copasir ha parlato apertamente, ritrattando poi – conteneva non solo le frasi pronunciate da Cospito e dai mafiosi, ma anche un riferimento alla visita dei quattro parlamentari del Partito Democratico. Così è nato l'intervento in Aula di Donzelli, che ha poi fatto un'associazione abbastanza sconsiderata tra mafia, anarchici e i parlamentari del Pd. Ora si attende la Procura di Roma, che dovrà decidere se questo passaggio di informazioni ha costituito un reato. Nel frattempo il governo tace, e spera che anche questa passi presto.

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