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Di Maio: “Se Matteo Salvini non si beveva un mojito in più era ancora ministro dell’Interno”

“Da Salvini pugnalata alle spalle, ha deciso lui di non essere più Ministro dell’Interno” ha spiegato il Ministro degli esteri nel corso dell’intervista a Massimo Giletti a Non è l’arena su La7. . “C’è chi pensa al partito e chi al Paese e lui ha pensato al suo partito, è legittimo ma ora non può dire dall’opposizione che questo governo non sta facendo bene” ha aggiunto di Maio.
A cura di Antonio Palma
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"Se Matteo Salvini non si beveva un mojito in più era ancora ministro dell'Interno, ha deciso lui di non essere più Ministro dell'Intero, ha fatto cadere il governo, ora  non è un problema mio quella che dice adesso dall'apposizione", così il neo Ministro degli esteri Luigi Di Maio ha messo in chiaro la rottura avvenuta con Salvini nel precederete esecutivo Conte bollata come un "pugnalata alle spalle" da parte del leader leghista. "Se in 14 mesi uno dice sempre che il governo va avanti e poi non ti chiama neanche ma lo devo chiamare io per sentirmi dire che così non si può andare più avanti evidentemente volevano andare alle elezioni per prendere più seggi e più poltrone" ha aggiunto Di Maio nle corso dell'intervista a Massimo Giletti a Non è l'arena su La7. "Quando una persona ti dà la sua parola e la tradisce per me finisce lì e si va avanti" ha precisato il Ministro.  "C'è chi pensa al partito e chi al Paese e lui ha pensato al suo partito, è legittimo ma ora non può dire dall'opposizione che questo governo non sta facendo bene sull'immigrazione perché è lui che è uscito dal governo" ha sottolineato ancora di Maio.

Proprio sull'immigrazione Di Maio ha difeso i provvedimenti di questo governo. "Il problema dell'immigrazione in Italia non si risolve con le redistribuzioni, quello è un palliativo. Se io cittadino tunisino vengo a sapere che quando approdo in Italia posso addirittura andare in Francia, in Germania, in Inghilterra, inizio a partire di più. Ci sono i mercanti di uomini che convincono di più a partire" ha spiegato il Ministro , aggiungendo: "La maggior parte delle persone che arrivano in Italia" sui barchini "proviene dalla Tunisia. Per questo la prossima settimana, come ministro degli Esteri, emetterò provvedimenti per accelerare la procedure di rimpatrio dei migranti". Il leder del M5s  a questo proposito ha annunciato anche uno dei sui primi viaggi come capo della diplomazia italiana proprio in Tunisia, un Paese "non pericoloso" con il quale è' necessario fare "nuovi accordi".

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