Di Maio contro le delocalizzazioni: “Non le permetteremo per chi ha preso fondi statali”

"La delocalizzazione soprattutto se l’azienda ha preso soldi dallo Stato, non deve essere permessa”, così oggi il leader del M5S, Luigi di Maio, ha lanciato la sua prima campagna nelle vesti di ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro. Di ritorno dalla Puglia, dove ha partecipato alla fase finale della campagna elettorale per le elezioni amministrative, il neo ministro infatti ha deciso di mostrare, attraverso un video pubblicato su facebook, alcuni documenti relativi a crisi e vertenze aziendali posti alla sua attenzione on questi giorni, denunciando che in molti casi è proprio colpa delle delocalizzazioni delle strutture produttive all'estero.
"Ci sono tante crisi aziendali nei territori dei comuni italiani" ha dichiarato il ministro del Lavoro mostrando un faldone di documenti e aggiungendo: "Sono tutte crisi aziendali che mi sono state segnalate in questi giorni, tra cui la vertenza Ipercoop, Mercatone Uno. C’è tanta sofferenza in tutta Italia, come la vicenda Villa dei Pini di Avellino. Tutto un malloppo raccolto solo in una giornata da persone disperate che vivono in un costante senso di precarietà. Affronteremo le crisi aziendali una ad una, non risparmiandoci. Dobbiamo metterci più umanità e stare vicino a chi è più debole".
"Le difficoltà aziendali non sempre sono colpa dell’azienda. Alcune aziende sono in crisi e non ce la fanno perché magari hanno crediti con la pubblica amministrazione e lo Stato non li paga; ci sono aziende però che vogliono delocalizzare e quelle vanno fermate perché secondo me la delocalizzazione, soprattutto se come impresa hai preso fondi dallo Stato, non deve essere permessa" ha sottolineato poi Di Maio, aprendo di nuovo il nodo delle imprese che spostano la produzione all'estero, già da tempo al centro delle discussioni parlamentari e delle proposte dello stesso M5S.