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Covid 19

Di Maio conferma la stretta: “Avremo il picco a fine mese, dobbiamo fermare il trend dei contagi”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato che il governo si prepara a varare nuove misure anti Covid: “Stiamo entrando nella terza ondata del Covid. Secondo i dati scientifici che abbiamo, il picco lo avremo a fine mese. Questo inevitabilmente ci spinge a misure più restrittive per cercare di fermare il trend dei contagi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Stiamo entrando nella terza ondata del Covid. Secondo i dati scientifici che abbiamo, il picco lo avremo a fine mese. Questo inevitabilmente ci spinge a misure più restrittive per cercare di fermare il trend dei contagi". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un'intervista a ‘Avvenire', ha confermato che potrebbero presto arrivare nuove misure restrittive anti Covid. Oggi si riunisce il Comitato tecnico scientifico per valutare le possibili soluzioni. La riunione è stata sollecitata dal governo, alla luce proprio del verbale degli esperti di venerdì in cui è stata espressa preoccupazione per le varianti del virus. Si valutano chiusure generalizzate nei fine settimana, zone rosse più rigide e la possibilità di entrare automaticamente in zona rossa con 250 casi ogni 100mila abitanti.

Per il ministro serve anche maggiore concordia con le Regioni: "Il dialogo con i governatori è sempre fondamentale, conoscono il territorio e i loro consigli sono importanti. Non esiste altra strada". Quanto alla campagna vaccinale, "il ministro Speranza ha chiarito che avrà una forte accelerazione: entro l'estate tutti gli italiani che lo vorranno saranno vaccinati. E' evidente che da questo punto di vista bisogna dare di più, ma soprattutto sul piano europeo".

"La campagna Ue di vaccinazione in generale è andata troppo a rilento – ha detto – alcune procedure sono risultate troppo articolate e bisogna comprendere che l'obiettivo deve essere quello di rafforzare la legislazione europea per agevolare alcuni processi, come ad esempio l'uso di medicinali. Ma non solo. Quando diciamo che l'Europa va rafforzata non è un caso. Anche nelle trattative con le case farmaceutiche si è arrivati in ritardo, con ulteriori frenate per tutti gli Stati membri".

Per quanto riguarda il M5s ha spiegato la visione dell'ex premier Conte, che Beppe Grillo ha indicato come leader unico del Movimento e che sicuramente avrà un ruolo di primo piano, ancora in via definizione: "Conte ha deciso di portare avanti insieme a noi un progetto rifondativo dentro un perimetro specifico definito dai valori europei ed euroatlantici. E, al contempo, con una visione innovativa su obiettivi da lui condivisi quando era al governo, a partire dall'esigenza di adeguare ambiente e sistema produttivo alle nuove opportunità. M5s è in una fase di grande rilancio, sono molto ottimista. Vedo molta compattezza, saremo protagonisti anche i prossimi dieci anni. Con Conte nei 5 stelle credo che potremo tornare a essere la prima forza politica del Paese".

Sulle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd ha detto: "Con Nicola ho lavorato benissimo, è una persona perbene, che merita il rispetto Di tutti. Per quanto mi riguarda, dobbiamo rafforzare il patto M5s-Pd-Leu anche a livello locale".

Di Maio ha parlato anche della prigionia dello studente dell'Università di Bologna Patrick Zaki, da un anno in carcere nel suo Paese: "Sull'Egitto, in ogni sede continuiamo a chiedere passi avanti sulla vicenda di Giulio Regeni, la sua famiglia merita verità e giustizia. Così come monitoriamo sempre il caso di Patrick Zaki, chiedendone la scarcerazione. Di più abbiamo chiesto che il monitoraggio fosse fatto in maniera congiunta con tutti i paesi Ue. Mi lasci ricordare poi il grande lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del nostro corpo diplomatico e dalla nostra intelligence, che ci ha permesso negli ultimi 18 mesi di riportare a casa tutti gli italiani rapiti. Faremo di tutto per riportare a casa anche Zaki".

Il titolare della Farnesina ha parlato anche anche del "grande messaggio di pace" che arriva dal viaggio di Papa Francesco in Iraq e di come la Farnesina sia "al lavoro per implementare insieme al Vaticano il fondo per tutelare le minoranza cristiane nel mondo". Infine, sottolinea come l'Italia non abbia "mai smesso di essere attiva nel processo di pacificazione" in Libia.

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